Gilda FARRELL, già Capo della divisione per lo sviluppo della coesione sociale al Consiglio d’Europa, è la curatrice e responsabile del Forum intergenerazionale Tramandare.
“In questo momento, pervaso da precarietà, TRAMANDARE vuol contribuire a costituire l’eredità collettiva delle generazioni future. L’eredità risulta dall’accumulo di beni, saggezze, cultura, lotte. Il lascito oggi dobbiamo istituirlo in assenza, più che mai, di stabilità. E non solo perché la conoscenza e le tracce del passato da sole non permettono più di predire il futuro, ma pure perché il presente, seppure fatto di lotte, di solidarietà, non consente neppure, a lui solo, d’intuire l’avvenire della coesistenza. …
… TRAMANDARE vuol sintetizzare l’immanente e il trascendente, coinvolgendo le giovani generazioni che cercano risposte. Con loro, si pretende fare strada per ritenere ciò che è indispensabile all’azione politica trasformatrice, distillare l’essenziale, i valori, i diritti. “

ATTENZIONE, PER PARTECIPARE al Forum del 12 dicembre riempi il modulo di adesione a questo link: https://bit.ly/2VT4dZJ

Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/1018084295269878

Informazioni e Programma:

programma salute pubblica e globale 12122020

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  1. Irene 13 Dicembre 2020 at 10:18 - Reply

    Grazie del forum di ieri. molto interessante tutto. Ho lavorato in sanita’ pubblica e ho visto il progressivo smantellamento della stessa negli ultimi decenni, impotente purtroppo.

    Riprendo un input prezioso, che proprio Gilda Farrell ha lanciato in finale come condivisione e che riassume invece molto bene il nostro credo e la nostra sperimentazione . Considerare il valore della comunita’ rionale come risorsa per il benessere psico fisico e sociale del singolo. Noi abbiamo avviato infatti, ormai dal 2013, la sperimentazione per ricreare comunita’ rionali eco solidali a Livorno, partendo dal quartiere San Jacopo. Siamo partiti nella convinzione che solo recuperando l’anima dei quartieri, e quindi la conoscenza reciproca dei singoli abitanti, la possibilita’ di ricreare solidarieta’ , sarebbe stato possibile ricreare il senso di far parte di una comunita’ , dove iniziare a prendersi cura della nostra prossimita’ e dei Beni Comuni , a partire da quelli che conosciamo bene, perche’ li vediamo sotto casa, e capiamo che la struttura amministrativa non se ne sta occupando e non li cura, anche per semplice ignoranza e sovraccarico lavorativo . Vogliamo quindi aumentare la possibilita’ di risvegliare il singolo cittadino all’orgoglio rionale, al senso di appartenenza, per riscoprire il senso del noi, che vada oltre quindi agli interessi individuali e specificatamente familiari, pur essendo tutti subissati da ritmi di vita che non lascierebbero spazio per altro . Vogliamo pensare che la vita comunitaria rionale sia la risposta politica, come struttura di decentramento politico, ma anche come nascita di poli culturali, sportivi, di benessere psicofisico, di cura del verde locale , di scuole aperte sulla comunita’ che diventa comunita’ educante.
    I dati scientifici lo dimostrano, studi epidemiologici longitudinali dimostrano che vivere in comunita’, e’ il fattore di maggior valore per una vita sana e una minor mortalita’.
    grazie ancora

  2. Irene 13 Dicembre 2020 at 10:57 - Reply

    Per essere ancora piu’ concreti
    Auspichiamo che i miliardi in arrivo per il contesto sanita’, (che sono pochi, concordo con voi , 9/200 miliardi), siano orientati anche sulla vera prevenzione socio-sanitaria operando sulla struttura organizzativa sociale, il rione con servizi decentrati, che porta salute e benessere.
    Necessario sicuramente potenziare e ricreare una medicina territoriale e stili di vita salutari. Perche’ in realta’ e’ tutto molto correlato. Se ci sentiamo comunita’, ( e gia’ questo determina un livello di sicurezza sociale per la solidarieta’ diffusa e per un contesto di servizi decentrati locali facilmente accessibili, che fa diminuire il livello di stress quotidiano , base di molte patologie ) sara’ piu’ facile per la comunita’ stessa coinvolgere i vicini di casa per pratiche di salute e benessere, visto che il medico di famiglia, operando sul singolo, finora ha fallito questo obiettivo.

    Ci sembra utile sperimentare un cambio di paradigma. E’ la comunita’ stessa che ha a cuore la propria salute, non solo il singolo soggetto o il suo medico di famiglia.

    E’ la comunita’ stessa che si attiva per coinvolgere i vicini di casa, di strada, di rione, perche’ ci conosciamo, ci vogliamo anche bene, e ci teniamo reciprocamente sia alla salute reciproca, sia alla salute del nostro ambiente. Sia ai Beni Comuni, perche’ vivere in un contesto anche ” bello e verde” porta salute. Perche’ occuparci direttamente del bene comune, porta salute.
    Abbiamo sperimentato questo gia’ nei nostri gruppi rionali. La ausl locale ci ha contattato a febbraio scorso per far partire gruppi di cittadini, per coinvolgerli in percorsi di prevenzione secondaria sulle malattie croniche, conoscendo la nostra capacita’ di penetrazione e di coinvolgimento degli abitanti, superiore a quella dei medici di medicina generale.
    Chiediamo quindi di poter utilizzare parte dei Fondi di next generation.eu per realizzare il modello di vita rionale eco solidale ( non occorre sperimentarlo, e’ gia’ comprovato scientificamente ) . E se ne ricaverebbero anche vantaggi rispetto al miglioramento ambientale, perche’ e’ stato provato di quanto un contesto rionale aiuti ad aumentare la percentuale di cittadinanza attiva, favorendo in effetti la nascita di un ambientalismo attivo
    Grazie ancora per l’attenzione
    irenegen@gmail.com

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