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A cura del dipartimento giuridico

Generazioni Future, in coerenza con i principii che ne orientano l’attività, tra i quali certamente si trovano quello di precauzione e la protezione dei diritti costituzionali delle persone, comprese le prossime generazioni, dà notizia di avere aderito all’azione promossa da un cittadino francese, con il suo movimento politico, contro la Madama Von Der Leyen, costituendosi parte civile nel processo.

Insieme alla Cooperativa, molti altri soggetti di tutta Europa, singoli o costituiti in gruppi, hanno fatto altrettanto, ritenendo necessario formalizzare la loro ricerca di trasparenza e di verità, almeno processuale, per fatti di significativo rilievo politico ed economico.

Il giudizio è stato instaurato a Liegi, trattandosi di reato commesso in Belgio, e coinvolge il bilancio dell’UE, poiché si agisce al fine di accertare la sussistenza di responsabilità per usurpazione di funzioni e di ruolo da parte della Presidente. Questa avrebbe negoziato l’acquisto di vaccini COVID 19 con la società Pfizer, con coinvolgimento personale e in segreto, senza alcun mandato da parte degli Stati Membri dell’Unione europea o in forza dei Trattati, impegnando l’Istituzione europea in contratti per plurimi miliardi di dosi, a fronte del pagamento di altrettanti miliardi di Euro. Ciò, sostituendosi abusivamente ai rappresentanti dei Governi e degli Stati membri dell’Unione europea, ai quali soltanto spetta la legittimazione ad operare in simili trattative contrattuali.

Si dovrà accertare se vi sia stata anche la distruzione di documenti aventi rilevanza pubblica, in particolare, quindi, dei noti messaggi SMS e altra corrispondenza tra la medesima Madama Von Der Leyen ed Albert Bourla, amministratore delegato della società Pfizer, che, pare, fosse coinvolto con lei in una relazione. Tale circostanza, ove confermata, potrebbe evidentemente determinare la configurazione degli ulteriori reati contenuti nel codice penale del Belgio, e cioè di interesse illecito e corruzione, nel quadro della negoziazione dei contratti di acquisto di vaccini contro il Sars-Cov-2 da parte dell’Unione Europea, stante la posizione di conflitto di interesse in cui si trovava la Presidente della Commissione Europea.

Già nell’ottobre 2022, a fronte di molteplici segnalazioni nel senso suddetto, l’EPPO (la Procura europea) aveva avviato un’indagine sui richiamati contratti e sulle trattative preliminari al loro acquisto. Chiaramente, negli anni pandemici tutto si risolse in una archiviazione, in ragione del quadro emergenziale sanitario dai “tratti del tutto peculiari”, che a livello nazionale, non va dimenticato, aveva legittimato perfino il legislatore a “introdurre nuove risposte normative e provvedimentali tarate su quest’ultima” (cfr. Cort. Cost. 198/21).

Tuttavia, la circostanza indiziante che più di tutte saltava all’occhio, e che ha rimesso oggi in condizione le parti di agire davanti al giudice del Belgio, era la constatazione della troppo significativa -e apparentemente ingiustificata- differenza di investimento nell’acquisto di uno solo degli allora quattro vaccini autorizzati. Specialmente a livello grafico. Ad analizzare le tabelle pubblicate nei siti delle Istituzioni europee, infatti, si notava con facilità un picco di risorse immesso nell’acquisto di uno solo dei prodotti autorizzati e non si comprendeva perché sugli altri si fosse investita una quantità di risorse irrisorie, a parità di autorizzazione. Ciò, in particolare, tenendo conto della pur diffusa incertezza su efficacia e affidabilità di quei farmaci, che avrebbe dovuto anzi incentivare una diversificazione dei prodotti impiegati per fronteggiare il Sars-Cov-2.

Non resta che attendere gli sviluppi della procedura. Quel che è certo è che le Istituzioni si differenziano dalle persone che le ricoprono e quindi, un atteggiamento critico, il solito che questa Cooperativa ha promosso, non rifiuta a priori la valutazione di eventuali responsabilità personali, appunto. Non si tratta, ancora una volta, di discutere sulla capacità dei vaccini ad arginare la pandemia o, più radicalmente, di ritenerla reale o meno. Piuttosto, occorre valutare la sussistenza di eventuali responsabilità personali, poiché non è peregrino immaginare che i soliti interessi privati abbiano potuto muovere gli assetti degli interessi coinvolti dalla Pandemia, indubitabilmente ghiotta occasione per diversi affari sporchi.

On verra.

 

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  1. Antonina Sorrenti 8 Maggio 2024 at 18:16 - Reply

    Fantastico !
    Voglio continuare ad avere fiducia nella magistratura, in Belgio …forse riusciremo ad avere più giustizia.

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