Per un diritto dei beni comuni
https://www.youtube.com/watch?v=4dkL8ekZGVk
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L’Osservatorio permanente sulla Legalità Costituzionale, istituitosi presso il Comitato Rodotà, ha notificato ieri un articolato esposto al Segretario Generale del Consiglio d’Europa per denunciare la sospensione (tuttora in corso causa il protrarsi dello stato di emergenza) di diversi diritti e libertà individuali garantite dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo ad opera dello Stato Italiano, senza il rispetto dei limiti e dell’ obbligo di preventiva notifica al Consiglio d’Europa, ai sensi dell’art. 15 CEDU. Si è inteso così attivare la procedura che consente di sottoporre all’esame del Segretario Generale la situazione,affinché possa essere accertata la violazione degli articoli 2, 5, 6, 8, 9, 10, 11, 2 Prot. 4, 1 Prot. 1, 2 Prot. 1 della CEDU e possano essere assunte tutte le iniziative ritenute opportune nei confronti dello Stato italiano, compreso l’eventuale trasferimento dell’esposto alla Corte Europea Diritti dell’Uomo di Strasburgo. Tra le varie fonti e l’ampia documentazione riportata nell’esposto, si cita l’autorevole UK Human Rights Blog che ha ritenuto che l’imposizione di un lockdown generalizzato per gli italiani, senza alcun accertamento dello stato di salute dei singoli e della loro potenziale possibilità di contagiare altri individui, sia in contrasto con la CEDU: Apri, e che la mancata notifica della deroga ex art. 15 da parte dell’Italia renda [...]
Il “Comitato Rodotà” in partnership con Slow Food Italia, associazione internazionale no profit impegnata a ridare il giusto valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi, grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali, ritenendo fondamentali, nella fase delicata di post emergenza, azioni di sostegno verso le fasce più deboli della popolazione, colpite dalla crisi innescata dal Covid19, predisporrà ed attiverà punti di raccolta e smistamento di generi alimentari, affinché la cittadinanza possa partecipare secondo disponibilità e necessità. Lo slogan “Il Cibo è un Bene Comune, chi può dona, chi necessita prende, in solidarietà, alla pari” è volto a sensibilizzare sulla possibile declinazione che la visione dei Beni Comuni offre alla costruzione di una nuova prospettiva sociale, politica ed economica. Chiediamo massima adesione e partecipazione alla Campagna, manifestando la disponibilità ad essere riferimento nel vostro contesto (strada, quartiere, Comune). L' adozione delle ceste, la campagna di comunicazione da adottare, le aree geografiche e le tipologie di comunità e centri urbani, i generi alimentari consentiti e le richieste di adesione per la Campagna sono disponibili nel presente articolo. Il Comitato Rodotà fornirà l'adeguato supporto informatico con una mappatura dei siti e dei luoghi di raccolta Il Comitato Rodotà e [...]
di Luca Casarotti, Jacobin Italia - 16 Luglio 2019 Il concetto di una sfera oltre (e contro) il pubblico e il privato, è per forza di cose pieno di contraddizioni. Riflessioni su potenzialità e limiti di una categoria all’incrocio tra politica e diritto Nel febbraio 2008, una commissione istituita l’anno prima dal ministro della giustizia (era Clemente Mastella), e presieduta da Stefano Rodotà, presentò allo stesso ministro della giustizia (era ancora Mastella) il progetto per una riforma che mirava tra l’altro a introdurre nell’ordinamento giuridico italiano una disciplina organica dei beni comuni. La Commissione Rodotà si era anzitutto premurata di darne una definizione: «Cose che esprimono utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali nonché al libero sviluppo della persona». La commissione precisava ancora che tali utilità dovessero essere tutelate anche avendo riguardo alle generazioni future. Dunque, secondo questa definizione, un bene non è comune tanto per una sua qualità naturale, quanto in relazione al fine che consente di perseguire: ossia, come ha più volte precisato lo stesso Rodotà, l’attuazione dei diritti costituzionali della persona. Diritti il cui catalogo lo studioso auspicava che venisse ampliato e aggiornato a causa dell’emergere di nuovi bisogni individuali e collettivi. Con ciò ovviamente non si esclude che un bene sia comune per [...]
Un’Italia sostenibile, un ambiente sano, bello e vivibile, ed un patrimonio valorizzato e protetto, dipendono dalla determinazione con cui noi cittadini dimostriamo una volontà decisa e durevole. La piattaforma delfino fornisce il tramite per esercitare il nostro diritto ad avere voce in capitolo, e spingere l’immobile classe politica ad un’ambiziosa rinascita ecosostenibile e realmente sovrana dei propri beni patrimoniali. Il progetto DELFINO nasce dall’ambizione di voler dare continuità, solidità e visibilità alla lotta contro i cambiamenti climatici, e creare un meccanismo di mutuo soccorso verso le generazioni future. Vogliamo che i prossimi italiani ereditino soluzioni oltre che problemi. DELFINO vuole posizionarsi come fondamenta di un ampio movimento che promuove un’Italia sostenibile in mano ai suoi cittadini. DELFINO non è un soggetto politico. Mosso da valori universalmente condivisibili, si posiziona al di sopra della logica del partitismo, ed accetta il contributo di tutti i cittadini, forze politiche e realtà che rispettano i dettami basilari del costituzionalismo italiano. Il futuro del mondo e dell’Italia, e l’eredità che lasceremo ai nostri figli sono più importanti delle affiliazioni politiche. Il degrado dell’ambiente e i cambiamenti climatici che ne seguono, sono il problema più complesso che l’umanità abbia mai affrontato, fatto di molte grandi minacce ma anche opportunità. Solo nuove forme di [...]