
di Oscar de Montigny
Con l’approvazione del piano di riarmo da parte del Parlamento europeo, siamo di fronte a un momento storico critico: un nuovo trasferimento di risorse pubbliche, una crescente polarizzazione geopolitica e una progressiva erosione della partecipazione democratica.
Se le crisi degli ultimi decenni – la crisi finanziaria del 2008, la pandemia del 2020, e ora l’emergenza bellica – ci insegnano qualcosa, è che ogni fase di instabilità è stata accompagnata da una massiccia redistribuzione della ricchezza verso i vertici della piramide economica, mentre i cittadini hanno visto ridursi diritti, garanzie e libertà di scelta.
Le istituzioni democratiche, nate per garantire il bene comune, sono sempre più funzionali alla concentrazione di potere e ricchezza. Il risultato è un sistema in cui l’accesso alle risorse fondamentali – sanità, istruzione, pensioni, sicurezza economica – è progressivamente privatizzato e vincolato alla capacità individuale di indebitarsi o investire in strumenti finanziari sempre più speculativi.
Ma il vero problema non è solo la crisi economica. È il declino della consapevolezza collettiva: quando l’economia diventa una trappola di vincoli e obblighi, e la politica una gestione burocratica dell’inevitabile, l’essere umano si riduce a un ingranaggio di un meccanismo che non controlla più.
Eppure, la storia non è scritta in modo irreversibile. Ogni crisi porta con sé una scelta: subire o trasformare, rassegnarsi o risvegliarsi.
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🫧 L’Erosione del Bene Comune e il Risveglio Necessario
L’erosione dei diritti e delle opportunità non avviene mai in un colpo solo. È un processo graduale, in cui ogni tappa giustifica la successiva:
✔ 2008-2011, la crisi finanziaria globale → La grande redistribuzione della ricchezza a favore del settore bancario, con il salvataggio delle istituzioni finanziarie mentre il costo del debito veniva scaricato sulle generazioni future.
✔ 2020-2022, la gestione pandemica → L’accentramento del potere economico e informativo nelle mani di pochi, il consolidamento di monopoli digitali e finanziari, la restrizione della libertà di movimento e di scelta.
✔ Oggi, la crisi bellica → Un nuovo massiccio trasferimento di risorse pubbliche verso il settore militare e industriale, mentre la crisi del costo della vita spinge milioni di persone verso una precarietà crescente.
Questa sequenza non è casuale. È il riflesso di un sistema che ha sostituito la politica con la tecnocrazia, la democrazia con la governance finanziaria, il contratto sociale con il debito individuale.
Di fronte a questo scenario, la vera domanda è: possiamo immaginare un futuro diverso?
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🫧 Dalla Crisi alla Rigenerazione: L’Alternativa Sferica
Il mondo non ha bisogno di nuovi sussidi, nuove regolamentazioni, nuovi compromessi tra crescita e diritti. Ha bisogno di un ripensamento radicale del modello economico e sociale.
✔ Da un’economia estrattiva a un’economia rigenerativa → Un sistema che non depreda risorse ma le valorizza, che non concentra la ricchezza ma la distribuisce.
✔ Da una società basata sul debito a una società basata sulla partecipazione → Un modello in cui l’accesso a beni fondamentali non dipende dalla capacità di indebitarsi, ma dalla co-creazione di valore.
✔ Dalla paura della scarsità alla cultura della prosperità condivisa → Un’economia che non si regge sulla competizione per risorse limitate, ma sulla generazione continua di nuove opportunità.
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🫧 Il Futuro: Costruire una Nuova Architettura del Valore
Se le crisi degli ultimi decenni ci insegnano qualcosa, è che ogni instabilità è stata usata per consolidare il potere di chi aveva già accesso alle risorse, lasciando gli altri a gestire le conseguenze.
Ma la vera ricchezza di una società non è nel denaro che accumula, ma nel valore che crea e condivide.
Un nuovo modello pensionistico → Non basato sul debito e sulla speculazione finanziaria, ma su sistemi partecipativi e solidali.
✔ Un nuovo accesso alla sanità e all’istruzione → Non vincolato alla capacità economica, ma garantito come diritto umano essenziale.
✔ Un nuovo sistema di gestione della ricchezza → In cui l’economia non sia uno strumento di coercizione, ma di libertà e realizzazione personale.
L’alternativa al declino democratico non è il ritorno al passato, ma la creazione di un nuovo paradigma: più equo, più partecipativo, più sostenibile.
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🫧 L’Ultima Scelta: Rassegnarsi o Risvegliarsi?
Abbiamo davanti due futuri possibili:
✔ Un mondo in cui il debito e il controllo economico diventano la nuova forma di sottomissione, in cui la libertà è solo apparente e ogni individuo è vincolato da obblighi finanziari sempre più rigidi.
✔ Un mondo in cui la partecipazione consapevole rigenera la società, creando un’economia e una politica che non siano strumenti di potere, ma di co-creazione e crescita collettiva.
Il primo futuro si realizza se lasciamo che tutto accada senza opporre visione e volontà.
Il secondo futuro si realizza se scegliamo di essere agenti consapevoli della trasformazione.
Sferismo non è una reazione, ma un’evoluzione. Non è un’utopia, ma una scelta possibile.
Non si limita a criticare il presente, ma offre una direzione concreta per costruire il futuro.
Non siamo pedine di un gioco deciso da altri. Siamo creatori di realtà.
Il futuro non è un destino: è un’opera collettiva che possiamo riscrivere.
Siamo chiamati a re-incantare il mondo, non a subirne il disincanto.
La storia non è finita. È appena cominciata.