INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministro della Difesa
Per sapere – premesso che.
Il 2 ottobre 2023, numerose realtà pacifiste e antimilitariste italiane hanno presentato una denuncia presso la Procura della Repubblica di Roma per chiedere l’accertamento di eventuali responsabilità, anche penali, legate alla presenza di armi nucleari sul territorio italiano, in violazione del Trattato di non proliferazione nucleare (TNP) e della legge n. 185 del 1990, che disciplina l’esportazione e il transito dei materiali di armamento.
Diverse associazioni hanno condotto una mobilitazione costante per chiedere la rimozione delle bombe nucleari dalla base di Ghedi.
Analoghe iniziative si sono svolte anche ad Aviano, dove è documentata la presenza di testate nucleari USA in ambito NATO.
56 enti locali della provincia di Brescia hanno espresso formalmente la richiesta che l’Italia aderisca al Trattato di proibizione delle armi nucleari (TPNW), approvato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2017 ed entrato in vigore nel 2021.
Il 28 gennaio 2025, i ricercatori del Bulletin of the Atomic Scientists hanno posizionato l’Orologio dell’Apocalisse a soli 89 secondi dalla mezzanotte, segnalando il massimo livello di rischio nucleare dalla sua creazione nel 1947.
L’articolo 11 della Costituzione italiana afferma che l’Italia “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”, un principio che entra in palese contraddizione con il mantenimento e l’eventuale uso di armi nucleari sul territorio nazionale.
La presenza di armamenti nucleari comporta rischi gravissimi per la popolazione civile, anche in termini di possibili incidenti, vulnerabilità a conflitti internazionali e assenza di trasparenza istituzionale su piani di emergenza e prevenzione.
Si chiede di sapere
- se i Ministri interessati intendano avviare il processo formale di adesione dell’Italia al Trattato di proibizione delle armi nucleari (TPNW), in coerenza con gli obblighi costituzionali e con la crescente mobilitazione della società civile e degli enti locali.
- Se intendano adottare iniziative di competenza per ottenere la rimozione immediata delle bombe nucleari attualmente dislocate presso le basi militari di Ghedi e Aviano, restituendo al nostro Territorio il pieno controllo e liberandolo da armamenti che rappresentano un rischio permanente per la sicurezza nazionale.
- Quali misure abbiano adottato, o intendano adottare, per la protezione della popolazione civile residente nelle aree limitrofe alle basi militari coinvolte, in particolare per la definizione e pubblicazione dei piani di emergenza in caso di incidente radiologico o attacco nucleare.
- Quali iniziative di informazione e trasparenza si intendano promuovere nei confronti delle popolazioni interessate, al fine di garantire piena consapevolezza dei rischi e delle misure previste in caso di emergenza.
