La nostra società cooperativa ha ritenuto di inviare una lettera ai Sindacati, di seguito trovate il testo.
Carissimi segretari nazionali di CGIL-CISL -UIL,
Sindacato etimologicamente significa “Insieme con giustizia” il che trasmette l’idea di fondo che ha reso le organizzazioni dei lavoratori attori fondamentali del processo di costruzione di una civiltà democratica. Oggi viviamo un momento oscuro. Negli anni settanta abbiamo lottato insieme per portare, “la Costituzione nelle fabbriche” liberando i lavoratori dal ricatto padronale. Oggi non solo la Costituzione ha abbandonato le fabbriche, a partire dalle controriforme neoliberali del diritto del lavoro rese possibili dalla Vostra accondiscendenza, ma il ricatto ha invaso la società tutta. Possibile che non vi accorgiate che la pandemia è il mezzo per estendere il ricatto di classe in tutta la società e che il green pass, ossia un odioso strumento di discriminazione e sorveglianza è il fine delle politiche governative e non è per nulla un mezzo di difesa contro il contagio? Ben sappiamo che anche i vaccinati possono essere contagiosi per cui proporre il tampone “in alternativa” ad un vaccino è posizione irrazionale. Ciò anche per l’elevato rischio di falsi positivi che costringerebbe a perdere giornate di lavoro. Ma anche perché i vaccinati possono essere per definizione “falsi negativi” ponendo i veri negativi tamponati in posizione di rischio. La verità è che dividere i lavoratori con lo strumento del green pass nulla ha a che fare con la pandemia, ma solamente con il mettere a disposizione del padronato liste di proscrizione di lavoratori potenzialmente ribelli da marginalizzare ed espellere dal processo produttivo. La gravità dell’uso del lavoro e del salario come arma di ricatto, per ottenere la partecipazione a una sperimentazione vaccinale corrotta da interessi miliardari segretati, vi chiama direttamente in causa. I lavoratori invece di stare insieme con giustizia sono divisi nell’interesse del padronato, e con essi l’intera società italiana. Generazioni Future, la cooperativa di mutuo soccorso Stefano Rodotà, lotta per la tutela dei beni comuni. Coerentemente con la sua missione statutaria, la cooperativa si è fatta parte attiva nel denunciare la gravità della proposta governativa sul Green Pass che costituisce una operazione di schedatura sanitaria di massa. A luglio abbiamo lanciato una petizione per ostacolare l’adozione di tale strumento, che già nascondeva obiettivi che con la tutela della salute pubblica poco avevano a che fare. Nel mese di agosto, tempo in cui le famiglie dovrebbero poter godere del proprio periodo di ferie, il governo ha incalzato allargando il raggio di azione, dopo aver colpito il personale sanitario ledendo prima i diritti di libertà e di tutela della privacy, previsti i primi dalla nostra Costituzione, i secondi dalla recente normativa europea, ha coinvolto tutto il personale del comparto scuola, molti dei quali, con la paura di perdere il posto di lavoro, hanno ceduto alla vaccinazione. Altri stanno resistendo, si stanno a noi rivolgendo per organizzarsi, fare alleanza per non essere isolati. Il 1° settembre o sei vaccinato o sei fuori. L’alternativa? Il tampone che deve essere pagato dal cittadino, diversamente dal vaccino, come noto gratuito, e che per giunta deve esser fatto ogni 48 ore: tanto sembra essere orientato, ancora una volta, a sollecitare indirettamente alla vaccinazione. Peraltro, sotto pena di sospensione dal lavoro e con taglio dello stipendio. La descritta politica surrettizia sta diventando fonte e causa di disturbi psicofisici in molte persone, le quali rivendicano il rispetto della propria libertà di scelta e ne patiscono, al contrario, la costrizione. Quanto al tampone, per poter essere realmente considerato strumento alternativo al vaccino, dovrebbe essere anzitutto accessibile. In rapporto alla richiesta che se ne compie, ogni 48 ore per garantirne la validità, non appare possibile ricorrervi agilmente. Se tale è lo strumento offerto dal legislatore laddove si opti per non vaccinarsi, si sarebbero potute adottare scelte diverse e non lasciare alle farmacie la scelta discrezionale di praticare o meno i rilievi rapidi. In alternativa, sarebbe possibile allestire hub per i tamponi, esattamente come avviene per i vaccini, data l’alternativitá -almeno in astratto- per i due strumenti presupposto del green pass.
Per le descritte ragioni, pertanto, non solo in zone d’Italia meno urbanizzate, ma altresì in grandi città non è di facile e pronta reperibilità. Secondariamente, a fronte della disposizione comunitaria per cui il tampone avrebbe dovuto essere previsto a prezzo calmierato (REG. UE 953 e 954/2021), come ha altrettanto disposto il legislatore delegato accogliendo il predetto invito, ciò non è effettivamente avvenuto, in quanto a livello nazionale si è lasciata alle farmacie la discrezione nell’aderire o meno alla riduzione del prezzo. Se si procede a un rapido calcolo, si nota come la spesa pro capite per chi volesse -per scelta- non sottoporsi alla vaccinazione e ricorrere allo strumento alternativo previsto dalla legge sarebbe mediamente pari a 915 Euro, dovendo sostenere test antigenici fino al 31 dicembre (termine di validità, al momento, della previsione normativa).
Una cifra pari, ad esempio, al salario mensile di un precario della scuola. Una cifra pari, ad esempio, al salario mensile di un precario della scuola. Come evidente, ciò incrementa il divario sociale, lacerando l’eguaglianza sostanziale su cui l’ordinamento si appronta a livello costituzionale, ai sensi dell’art.3, comma 2, Cost., e avvalora la considerazione per cui il pass integrerebbe un obbligo indiretto di vaccinazione. Quest’obbligo indiretto colpisce maggiormente i lavoratori e i precari, imponendo loro valutazioni di opportunità economica e costringendo a praticare, obtorto collo, una scelta personalissima qual è quella attinente alla propria autodeterminazione sanitaria. Peraltro, a livello comparato, l’esperienza francese dimostra come una buona politica atta a garantire l’effettività dello strumento alternativo avrebbe potuto – e possa tutt’ora- essere svolta mediante la concessione gratuita del tampone rapido. Infine, valga considerare anche l’invasività del rilievo oro-faringeo, al momento unico ammesso dall’ordinamento nazionale e comunitario, che oltre alla relatività dei risultati comunque forniti, non offre nemmeno garanzie per la salute di chi lo pratica, soprattutto se, come detto, lo si abbia a svolgere ogni 48 ore al fine della validità. Nel periodo di vigenza della legge, ove venisse convertita, chi non volesse ricorrere alla vaccinazione dovrebbe sottoporsi a una quantità spropositata di tamponi rapidi totali. Impercorribile appare, inoltre, la strada paventata di facilitarne la reperibilità inserendo presidi all’interno delle strutture, specialmente scolastiche, posto che a mente del dettato normativo, solo gli operatori sanitari (e nemmeno tutti, ma solo quelli a ciò espressamente autorizzati come da circolare del ministero competente, intervenuto sul punto) potrebbero validarne l’esito e svolgere la rilevazione. Venendo, quindi, a trarre le conclusioni, appare inevitabile dover consentire ai lavoratori, specificamente, e più in generale alla cittadinanza che non voglia ricorrere alla vaccinazione, come possibile in forza dell’assenza di un obbligo legale, nonché in forza dell’impossibilità di introdurre obblighi legittimi in tal senso secondo l’Unione europea, di poter accedere a tamponi gratuiti, facilmente reperibili mediante l’incremento numerico dei presidi a ciò dedicati, nonché appare necessaria l’estensione dell’autorizzazione anche al tampone almeno orale (per gola) se non, preferibilmente, solo salivare (per lingua). In caso contrario, si deve ritenere del tutto svuotato di significato il contenuto effettivo dello strumento alternativo alla vaccinazione attualmente previsto dal legislatore delegato, avuto riguardo alle specifiche concrete sopra riportate. Relativamente, invece, alle condotte di certi datori di lavoro che, in assenza di legge impositiva della vaccinazione ai dipendenti o di obbligo di possedere il 5 pass per e nell’esercizio della propria mansione professionale, mediante circolari, ciò esigono, valga considerare quanto appresso. Anzitutto, non giova in alcun modo il richiamo alla normativa di protezione sui luoghi di lavoro posto che, come noto, il danno di cui il datore è responsabile è quello, e solo quello, legato da un vincolo di occasionalità necessaria col tipo di attività professionale svolta e non un generale obbligo di cura e protezione a tutto tondo del lavoratore.
Nemmeno è concepibile assumere alla base dell’argomentazione in termini il dato per cui il supposto danno da contagio patito, eventualmente, dal vaccinato infettato potrebbe essere ricondotto alla mancata schermatura da parte del datore sui luoghi di lavoro. Primariamente perché tale schermatura manca in termini assoluti, posta la capacità comprovata dell’attitudine a ricadere nella malattia e a veicolare il virus anche per i vaccinati, come noto non protetti con grado di certezza pari a uno; secondariamente, in termini di accertamento, eventualmente processuale della responsabilità, quale è quello che dovrebbe preoccupare l’interesse patrimoniale del datore di lavoro che decida -con atteggiamento di assunta cautela- di adottare simili misure, non appare ragionevolmente prospettabile. Eziologicamente, infatti, non si sarebbe in grado di dimostrare la derivabilità del contagio proprio dalla e nella sede di lavoro, sul presupposto che a lavoro ci si reca e da lì si fa rientro, tutti i soggetti si inscrivono in un contesto sociale più o meno ampio, ma che comunque mette in condizione di sostenere validamente la potenziale derivazione aliunde del virus. Sicché, in termini oggettivi, risulta indimostrabile l’origine della contrazione del contagio. Tanto basta, quindi, a far cadere qualsiasi considerazione degna di significato intorno a politiche aziendali orientate a pretendere pass, vaccini o altri strumenti inesigibili in assenza di obbligo legale e ciò, si badi, senza tenere in alcuna considerazione i pur sussistenti e profondamente rilevanti profili critici in punto di riservatezza e diffusione di dati sensibilissimi, qual è la salute, altrimenti compressi e sacrificati. Se quel che più spaventava sin qui era il silenzio dei sindacati, rimasti inermi anche di fronte alla cancellazione da parte dell’Istituto nazionale di previdenza della contribuzione nei giorni di quarantena, come noto non considerati più annoverabili nel regime della malattia, maggiormente oggi preoccupa la posizione assunta circa diversi temi connessi a carta di circolazione personale e vaccini.
Essi dimostrano di pensare avverso la tutela dei lavoratori, ancora una volta dimostrando come, in questa parte, la nostra Costituzione soffra un grave inadempimento, vedendosi del tutto sguarnite le forze lavoratrici del Paese di una tutela. Indiscutibilmente lontana dall’immaginario dei Padri Costituenti circa l’art.39 Cost. Non consta nemmeno un coinvolgimento diretto dei lavoratori nella scelta delle migliori soluzioni percorribili e prospettabili alle Istituzioni; soluzioni che non dovrebbero in alcun modo tollerare la denigrazione del diritto al lavoro e la mortificazione sociale derivabile dall’intervento sullo stipendio cui si assiste osservando le politiche adottate nell’ultimo anno almeno. Ciò dovrebbe anzi esser letto, in assenza dell’obbligo e in presenza di una legge che imponga il vaccino a contropartita dello stipendio, come inaccettabile lesione del fondamento ordinamentale, come noto proprio il lavoro, su cui la Repubblica intera si fonda. Riteniamo grave aver permesso al Governo di eludere la Costituzione, di denigrare lo Statuto dei lavoratori, permettendo la sospensione di molti lavoratori della sanità, ora della scuola e nelle fabbriche. In questi giorni in cui è ripreso il confronto tra le rappresentanze sindacali e i Ministeri, riscontrata la posizione inaccettabile del Governo, con sommo malgrado, sostenuta dagli stessi sindacati, questa Cooperativa sente l’urgenza di invitare con forza i rappresentanti dei lavoratori a rivedere i termini del dialogo, estendendo il coinvolgimento ai diretti interessati e tenendo conto di tutti gli interessi in gioco. Specialmente, si invitano gli intestati Sindacati a non accettare proposte che aggravano la posizione delle fasce più deboli della cittadinanza, dei lavoratori, giovando invece a interessi diversi, come quelli delle grandi lobbies, farmaceutiche o d’altro tipo, ovvero del mercato; interessi, questi, cui il sindacato non deve guardare. Li invitiamo, anzi, a recuperare il loro ruolo di soggetti tra le parti e per le parti, operando fuori dai palazzi e nelle piazze, mobilitando i cittadini ove occorra e praticando politiche conformi al dettato costituzionale. Ai sindacati, invero, spetta il compito di difendere il diritto al lavoro, base imprescindibile per l’attuazione effettiva di molteplici diritti fondamentali.
Solo così, riteniamo, la salute può essere davvero tutelata attraverso il rispetto della persona e della sua dignitá, che passa indubitabilmente dalla tutela del diritto ad avere un lavoro retribuito in modo equo. Invece, il perdurare di un atteggiamento remissivo o eccessivamente subalterno rischia, invece, di portarci alla deriva e indietro nella storia: notizie come quelle degli ultimi giorni, di percorsi diversificati per accedere alla mensa aziendale, con colori diversi che dividono “buoni e cattivi”, rievocano pagine buie del passato. Con l’auspicio, quindi, che il Sindacato ritrovi forza e lucidità per tornare ad essere, nei fatti, un soggetto a tutela di tutti i lavoratori, diciamo: non c’è più tempo da perdere.
Roma, 3/ 9 / 2021 Il Presidente
Speriamo che scalfisca la loro indifferenza.
Grazie per tutto quello che state facendo!
Grazie Antonio!
Ma il ruolo più importante lo svolgete tutti Voi. Si deve stare attenti a non cadere nella facile trappola della segregazione sociale e a non perdere di vista gli obiettivi di Generazioni Future che, come sappiamo e presto chiariremo nuovamente, sono quelli che identificano la cooperativa: beni comuni, contrasto alla privatizzazione dei beni pubblici, divulgazione del dettato costituzionale e impegno civico per la sua attuazione, a cominciare dalla partecipazione della cittadinanza nella gestione della cosa pubblica e dal preferenziale ruolo degli enti territoriali nella loro amministrazione.
Grazie per la fiducia.
Un caro saluto
Alessandra
Linguaggio troppo difficile e testo troppo lungo: dubito che esista un sindacalista (ma anche un parlamentare… ) capace di arrivare fino in fondo (e di comprendere tutto).
Purtroppo devo concordare: testo troppo lungo. Meglio inviare una nuova versione sintetica
E’ vero che il testo e lungo, ma è necessario, secondo me. Solo così, approfondendo anche dal punto di vista giuridico, si può lanciare un messaggio efficae, e non cadere in slogan o argomentazioni generiche.
Se un sindacalista non è in grado di arrivare in fondo, dovrebbe smettere di fare il sindacalista.
Grazie Gabriel.
È proprio questo il punto
ma davvero ancora vi aspettate qualcosa dai sindacati, non vedete che oramai sono solo degli appendicoli di un potere illegale? hanno dichiarato di sostenere l’obbligo vaccinale, cosa volete di più?
riconsegnate le tessere, è l’unica cosa che ha senso
Buonasera Chiara. Il nostro compito non è quello di invitare ad azioni di protesta, che sono libere nell’adozione. Nemmeno dobbiamo e vogliamo rinunciare a pretendere il recupero del ruolo che la Costituzione assegna alle rappresentanze sindacali. Piuttosto, pensiamo in modo compatto e coeso che sia compito di Generazioni Future continuare a calcare il passo di chi ci ha preceduti, stimolando i nostri interlocutori a non perdere di vista la bussola della democrazia e dei valori costituzionali, appunto.
Restiamo fiduciosi!
Un cordiale saluto
Alessandra Camaiani
I sindacati fanno solo gli interessi del
” potere”.
Cgil-Cisl-Uil e anche UGL EX CISNAL (sindacato fascista) sono sindacati di merda corrotti è marci !
Se oggi fate arrestate e fucialate tutti i loro sindacalisti e delegati sindacali domani NON cambierebbe NULLA per i lavoratori italiani !
Cgil-Cisl-Uil-Ugl cioè tutti i sindacati italiani non hanno mosso nemmeno un muscolo della loro faccia per far finta di difendere i lavoratori italiani No-Vax vittime di discriminazione e di licenziamenti !
Perchè i sindacati di merda italiani NON fanno NULLA ?
Il motivo è molto semplice : tutti i sindacati di merda italiani NON ostacolando le criminali porcherie fuorilegge del dittatore Fuorilegge e Mafioso Mario Draghi Pro-Vax e di tutto il suo Regime di Fuorilegge Pro-Vax i sindacati italiani ci guadagneranno una montagna di soldi !
Il giochetto funziona cosi : con la scusa della “terribile” influenza Covid19 Mario Draghi si fa dare una montagna di soldi in prestito dal “euruopa per acquistare vaccini OCCIDENTALI PAGATI più DEL”ORO vaccini inutili -sperimentali-mortali-invalidanti -ogm !
Tutti i cittadini italiani dai 5 anni di età fino ai 120 anni di età sono obbligati con la forza a farsi fare RIPETUTE VACCINAZIONI OBBLIGATORIE MULTIPLE .
Per ogni italiano che viene VACCINATO CON LA FORZA le case Farmaceutiche Pagano una LAUTA Tangente ai Partiti italiani Pro-Vax e pagano anche una BUSTARELLA SOSTANZIOSA anche a Tutti i POLITICI PRO-VAX E PRO-GREEN PASS ITALIANI .
Le casse dei partiti italiani sono vuote con le vaccinazioni di massa obbligatorie e sperimentali MULTIPLE contro il Covid19 le casse dei partiti italiani saranno stracolme di ORO e anche le Tasche dei politici italiani .
Molto probabilmente pure ai sindacati e sindacalisti di merda italiani gli è stato promesso di avere una fetta della Torta delle vaccinazioni facili obbligatorie anti-covid19 .
Tutti gli italiani PRO-VAX giornalisti-politici-sindacalisti-giudici-avvocati -associazioni di consumatori comunità europea di merda banche internazionali ,case farmaceutiche mafiose coinvolte in qusto giro delle VACCINAZIONI FACILI tutti coloro che sono PRO-VAX sono dei FOLLI CRIMINALI che hanno da guadagnarci SOLDI FACILI !
Le casse della Repubblica Italiana invece VENGONO SVUOTATE perciò arriveranno nuove TASSE ESOSE sui CARBURANTI in Italia per circa un 50 % cento in più di euro in bolletta per Gas-Benzina-Gasolio-Luce .
Come sempre il regime italiano darà la colpa ai paesi produttori di petrolio oppure a Cina è Russia (cattive nazioni ) che hanno alzato i prezzi del Petrolio .
Questa VECCHIA Truffa della POLITICA LADRA ITALIANA è iniziata appena è stata fatta l ” Italia nel 1861 .
Da sempre i Politici italiani per poter RUBARE UNA MONTAGNA DI SOLDI fanno questo giochetto di SPRECARE DENARO PUBBLICO IN APPALTI PUBBLICI CHE VENGONO PAGATI più DEL ” ORO .
L ” INPS ha bisogno di un nuovo palazzo da usare come uffici pubblici nella zona X 15 ?
Ci sarebbe disponibile un EX PALAZZO PUBBLICO DISMESSO E RIMESSO A NUOVO nella zona X 15 tutto a costo ZERO ?
In un paese civile ed onesto questo PALAZZO PUBBLICO verebbè usato come sede nuova INPS !
In Italia invece il Palazzo Pubblico rimesso a NUOVO viene lasciato in balia di immigrati clandestini criminali-zingari -spacciatori -drogati-prostitute -vandali -eccetera che lo Distruggono .
Dopo che è stato DISTRUTTO questo palazzone pubblico può essere interessante per l” INPS come nuova sede da RISTRUTTURARE non è idoneo invece se è già stato rimesso a nuovo .
Tutte le Caserme Militari Dismesse in Italia prima vengono abbandonate !
Dopo che sono state semidistrutte dal”incuria dalla natura o dai soliti vandali o occupanti abusivi vengono spesi miliardi di lire poi diventati milioni di euro per essere rimesse a nuovo !
Comunque ai cittadini italiani scemi ,ignoranti,idioti, pecoroni questo modo di gestire il bene pubblico PIACE MOLTO !
Sono felici di PAGARE ESOSE NUOVE TASSE !