Comunicato Stampa – Protesta privatizzazione inceneritore
Il Comitato Rodotà si recherà per la seconda volta davanti allo studio notarile Leading Law di Andrea Ganelli questo venerdì 4 Dicembre per protestare contro la privatizzazione dell’inceneritore di Gerbido.
In data 19 Novembre 2020 il consiglio comunale ha approvato la riduzione delle quote pubbliche dell’inceneritore all’1%, vendendone il 18% circa alla società TRM che già lo gestisce, e venendo meno alle promesse in campagna elettorale relative all’importanza dell’inceneritore come bene pubblico. Non solo l’inceneritore non offre una modalità sostenibile per lo smaltimento dei rifiuti, ma la concessione delle quote pubbliche alla società TRM ne incentiverà ulteriormente l’utilizzo, e questo graverà sulla salute dei cittadini dei comuni circostanti e della qualità ambientale di tutta la zona.
Ci recheremo nuovamente proprio allo studio notarile Ganelli, in Corso Galileo Ferraris 73, perché è li che ha avuto luogo la delibera in seconda convocazione per la modifica dello statuto TRM. E’ importante sottolineare che in quel momento, Il comitato Rodotà con un gruppo di cittadini, insieme a Sinistra Popolare e Rifiuti Zero Torino, era presente di fronte allo studio per esprimere dissenso e protestare per la tutela del bene pubblico, ma alla richiesta di accedere nello studio per dialogare con il notaio, azione teoricamente garantita dalla legge e dalla regolamentazione notarile, siamo stati respinti. In quanto cittadini titolari di un interesse legittimo al destino del patrimonio pubblico eravamo teoricamente autorizzati a partecipare a questo tipo di atto.
Chiedendo chiarimenti alle forze dell’ordine li presenti, ci viene comunicato che la palazzina è dotata di immunità diplomatica, in quando Consolato del Myanmar, e che quindi non v’era la possibilità di entrare per esprimere dissenso sulla concessione delle quote pubblica dell’inceneritore. Si scopre quindi che il Comune di Torino ha scelto una sede alquanto controversa per procedere con la modifica dello statuto TRM che consente l’alienazione del pacchetto di controllo pubblico dell’inceneritore. Dal momento che la sede scelta per l’atto non ha permesso ai cittadini interessati di esprimersi contrari, abbiamo presentato un esposto al consiglio notarile nazionale e a quello di Torino per denunciare l’assurdità del fatto che il notaio Ganelli, titolare di sigillo rilasciato dallo Stato italiano, eserciti la sua professione in una sede che cerca di sottrarsi alla giurisdizione nazionale e al pubblico italiano.
A risponderci è stato il notaio Gallo Orsi, presidente dei notai torinesi, che ha raccolto informazioni sull’accaduto che ci auguriamo prodromiche a un chiarimento ufficiale in relazione al nostro esposto. Incoraggiati del fatto che questo grave avvenimento vada a ledere alla credibilità dello studio notarile, e di conseguenza della Città di Torino stessa, continueremo la nostra protesta davanti allo studio Ganelli questo Venerdì 4 Dicembre, in Via Galileo Ferraris73, alle ore 16:30.
comunicato stampa 1-12-2020 inceneritore torino