• Published On: 29 Marzo 2021

    A fronte delle istanze presentate dall’Osservatorio Permanente per la Legalità Costituzionale[1] , il Garante della Privacy ha risposto con un comunicato inviato con posta certificata (https://generazionifuture.org/wp-content/uploads/Garante-Privacy-risposta-a-Generazioni-Future-05022021.pdf] che appare, tuttavia, del tutto insufficiente. L’Autorità, infatti, non prende posizione su molteplici dei dubbi sollevati dai giuristi e quando si pronuncia lo fa in modo oscuro e non comprensibile. Resta, in particolare, non chiarita l’efficacia del dissenso espresso avverso la raccolta automatica dei dati sanitari correnti (successivi, cioè, all’entrata in vigore del Decreto Rilancio); si avvalora l’ipotesi dell’acquisizione automatica dei dati al FSE già prima della novella e in assenza del richiesto consenso espresso; non si chiarisce il quadro giuridico attualmente sussistente per la raccolta dei dati sanitari praticata con fini diversi da quelli di cura, come la profilazione e la ricerca; nemmeno si indica il fondamento normativo atto a giustificare legittimamente una compressione tanto pregnante del diritto fondamentale alla riservatezza e alla protezione dei dati sensibili. Peraltro, dall’atto interlocutorio del Garante si sviluppano ulteriori e robuste criticità, concernenti l’opzione ermeneutica sul dettato normativo da Essa offerta, nella parte in cui integra una interpretazione praeter legem, atta a violare i canoni costituzionali sotto molteplici punti di vista; aspetti che meriterebbero l’interessamento della Corte Costituzionale, ove non prontamente corretti con successivi […]

Articoli recenti
Scelta dell’editore