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Articolo pubblicato su Articolo21.org, a cura di Emma Persia Il lavoro di costruzione della Rete, iniziato nel febbraio 2020, ha visto il suo primo evento pubblico il 4 e 5 ottobre u.s. a Messina, dove si è tenuta la prima Assemblea nazionale di lancio della Rete dei Beni Comuni. E’ in quella sede che è stato presentato il Manifesto che ne sintetizza finalità e obiettivi (http://www.retebenicomuni.org/Manifesto.html). Tutto ruota attorno intorno ad una visione dei beni comuni in grado di disegnare una nuova prospettiva politica, economica e sociale a vantaggio delle generazioni future, in chiave ecologica; una visione che pone le sue fondamenta sul patrimonio culturale della Commissione Rodotà. Ed è infatti al primo punto del Manifesto che si indicano i beni comuni in tutti quei beni che “… esprimono utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali e dei doveri di solidarietà sociale, nonché al libero sviluppo di ogni persona. In senso allargato i beni comuni riguardano il capitale naturale (es. acqua, suolo e sottosuolo, aria), il patrimonio culturale e paesaggistico, le infrastrutture fondamentali per i cittadini, il capitale umano e la conoscenza (informazione, educazione, scuola, famiglia, comunità), il welfare, la qualità della vita nelle città, la giustizia e la tutela della privacy e dei profili digitali personali …” Fondamentale è la costruzione [...]