• Published On: 8 Febbraio 2022

    di Alessandro Monchietto   «Dev’esserci stato un momento, all’inizio, in cui avremmo potuto dire di no. Ma chissà come ci è sfuggito». Rosencratz e Guilderstern sono morti (1990).     Non c’è nessuna emergenza futura per la quale dobbiamo prepararci. L’emergenza è qui. E ci mostra quel che non volevamo vedere. Ogni elemento distopico, così come ogni possibile strumento di rivoluzione, è già parte del nostro presente. Sta a noi fronteggiarli, perché nessuno verrà a salvarci. I politici sono affetti da una sorta di miopia programmatica, le élite preferirebbero tuffarsi in una catastrofe sociale e climatica piuttosto che lasciar morire il capitalismo. In un contesto come questo, il destino delle Generazioni Future viene semplicemente lasciato fuori dalla discussione e dall’orizzonte. Sta a noi individuare i mezzi per sopravvivere alla loro catastrofe. Perché un’altra fine del mondo è possibile.   Non c’è normalità alla quale ritornare, quando quello che abbiamo reso normale ieri ci ha condotto alla catastrofe di oggi. La nostra società denigra le persone che si battono per ciò che è giusto. Ci viene detto che non si può cambiare nulla, che dobbiamo stare per conto nostro e, soprattutto, che non dobbiamo reagire. In fondo basta abituarsi ad accogliere la catastrofe come rumore di fondo. La […]

Articoli recenti
Scelta dell’editore