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Saggio destinato al libro “La spirtualità della terra” in uscita per Edizioni Colibrì Qualche prima riflessione. di Ugo Mattei Nella tradizione occidentale, (cui sono limitate queste riflessioni) la nozione giuridica di bene riflette la dicotomia cartesiana fra soggetto ed oggetto. Il bene è parte della res extensa, un oggetto che può essere in proprietà di un soggetto, la res cogitans, che lo domina (il dominus latino, colui che esercita il dominio). Nulla c’è dunque di più ontologicamente materiale di un bene, cui la proprietà garantisce un valore d’uso per chi lo possiede, ma sopratutto un valore di scambio per chi lo trasferisce, abusandone nella terminologia del diritto romano. Il valore d’ uso e quello di scambio di un determinato oggetto (bene o cosa sono grosso modo sinonimi giuridici) possono essere concentrati nelle mani di un determinato soggetto, il proprietario privato, che incamera così profitti e rendite. Su questa ontologia cartesiana si fonda la modernità giuridica e su di essa in un rapporto di circolarità, l’ accumulo capitalistico. Il diritto formalizza una porzione del mondo rendendola ontologicamente un bene nella misura in cui esso può essere posseduto da un proprietario. Il diritto oggettifica indipendentemente dalla natura fisica del bene (anche un umano in schiavitù è un bene e […]