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Di seguito gli interventi dei relatori all’Assemblea Nazionale di Generazioni Future, tenutasi a Napoli il 22 giugno 2024.

Apertura di Nello Preterossi, Direttore scientifico dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, che ha ospitato l’evento.

1 – prof. Ugo Mattei

L’attività della Cooperativa Generazioni Future nel 2023 e le prospettive nel 2024

2 – Ambasciatrice Elena Basile

L’importanza di una visione storico-politica slegata dalle appartenenze ideologiche e libera dai vincoli mediatici

3 – Avv. Luca Saltalamacchia

Il contenzioso strategico climatico in italia

4 – Avv. Alessandra Camaiani

I lavori del dipartimento giuridico di Generazioni Future nel 2023

5 – Dott. Maurizio Davi

La conoscenza applicata come bene comune.

1

L’attività della cooperativa Generazioni Future nel 2023 e le prospettive nel 2024

Prof. Ugo Mattei

“In quest’ultimo anno di lavoro, dopo il fallimento nella raccolta firme referendarie contro l’invio di armi in Ucraina, Generazioni Future ha cercato di riaprire la stagione dei beni comuni attraverso una pluralità di “azioni di guerriglia civile” utilizzando diversi strumenti politici, giuridici e culturali.

L’impegno sulla pace è rimasto prioritario. Abbiamo aiutato l’Associazione “Schierarsi” nella raccolta firme per la legge a iniziativa popolare sul riconoscimento Stato Palestinese.

Abbiamo sostenuto le varie manifestazioni e i tentativi di costruzione di una Assemblea per la pace; abbiamo mantenuto alto l’impegno nella Commissione Dupre e stiamo studiando i modi e le forme di lancio di una ICE Europea, il cui testo ho personalmente redatto con il nostro Garante, il Prof. De Sena, Ordinario di diritto internazionale.

Impegno per la legalità è anche stato costituirsi parte civile contro Bourla e Von Der Leyen nell’azione penale in corso a Liegi in cui, fra le varie organizzazioni europee presenti, GF è la sola italiana.

Abbiamo cercato di sfruttare ogni mezzo di azione giuridica, partecipando, per esempio, ad azioni presso il punto di contatto dell’OCSE, insieme a diverse altre organizzazioni, per forzare le multinazionali quantomeno ad attenersi agli standard OCSE. Con gli Avvocati Veronica Dini, Garante di GF, e Luca Saltalamacchia, rappresentanti GF, come il sottoscritto, la Vicepresidente della Cooperativa, Laura Piana, e la responsabile del Dipartimento giuridico, l’Avv. Alessandra Camaiani, abbiamo preso parte ad azioni contro soggetti multinazionali importanti per la loro azione climalterante (es. allevamenti intensivi).

L’azione legale l’abbiamo perseguita anche in Toscana come ci dirà Camaiani.

Siamo stati presenti in vertenze territoriali importanti.

A Torino la nostra Laura Piana ha redatto il quesito per il referendum comunale. Quella vertenza ha suggerito di lanciare una campagna in tutti i Comuni per il referendum propositivo che porteremo avanti nei prossimi mesi con il Com.Re.Co.

Sul piano delle iniziative culturali, abbiamo, inoltre, iniziato una importante partnership con Alterfestival Economia di Rovereto, con cui, grazie al nostro responsabile per l’eco-alfabetizzazione, Michele Luscia, abbiamo lanciato l’Alterfestival anche a Torino.

Il lavoro è poi continuato con la Commissione Dupre, coordinata dal nostro Giuseppe Mastruzzo.

Attraverso il lavoro di eco-alfabetizzazione cerchiamo di allargare la presenza politica e culturale di GF nel rilanciare i beni comuni in Italia.

Questa operazione sta richiedendo lo sforzo organizzativo generoso e competente di Barbara Stancati e Marianna Panico, responsabili dei territori per GF. A loro dobbiamo la splendida riuscita di questa Assemblea, così come a Tonino Palma e al gruppo comunicazione dobbiamo lo sforzo di rendere GF più visibile e riconoscibile.

Serve, per il prossimo anno, un salto di qualità, perché i beni comuni devono tornare al centro della politica italiana come negli anni immediatamente seguenti il Referendum del 2011.

Questo progetto di rilancio Generazioni Future non può e non vuole perseguirlo da sola.

Ed è per questo che abbiamo portato in questa Assemblea amici che rappresentano organizzazioni che comunicano e che comunicheranno sempre più con noi.

Per il rilancio dei beni comuni in Italia occorre una infrastruttura tecnologica che consenta il mutuo soccorso, nell’ambito di un ecosistema di beni comuni sul quale sono direttamente occupato con Maurizio Davi. Una infrastruttura che renda anche possibile tenere collegate milioni di persone, necessarie per ogni mobilitazione degna del nome.

Oggi i referendum li possono fare solo i grandi soggetti organizzati. Occorrerà lavorare per i referendum CGIL sul lavoro, per evitare che siano solo della CGIL, ma quella per il lavoro divenga, essa stessa, una battaglia bene comune. Sono quesiti di qualità idonei a fare ripartire una alleanza fra lavoro e beni comuni.

Bisogna assolutamente vincere un referendum!

Nel prossimo anno, a tal fine, proviamo a rafforzare la comunicazione fra noi e verso l’esterno.

Il rapporto fra lavoro e beni comuni o sul lavoro come bene comune non può essere, infatti, una mera astrazione in mano ai sindacati confederali troppo spesso cooptati.

Occorrerà, ad esempio, sostenere la GKN e immaginare un grande rilancio della cooperazione vera, come spina dorsale portante del mondo che vogliamo costruire.

In ultimo una proposta: lanciamo una grande assemblea nazionale in autunno a Roma per provare a costruire, insieme a tutte le realtà che genuinamente perseguono il bene comune, una piattaforma Comune autenticamente condivisa. Mai più da soli! In solitudine, coltivando uno sterile individualismo identitario si può solo perdere!

I nostri territori fissano le priorità, la teoria dei beni comuni fornisce il posizionamento. Per esempio, l’autonomia differenziata è combattuta da GF perché si teme una ennesima sconfitta per la solidarietà.

I beni comuni sono, ricordiamolo sempre, l’opposto di proprietà e sovranità concentrate.

Il potere va diffuso, all’esclusione proprietaria e sovranista si opponga l’inclusione; alla competizione si sostituisca la solidarietà.

Queste sono le nostre chiavi di lettura del politico, che ci consentono di scegliere come e con chi schierarsi! Per questo siamo critici del premierato e per questo daremo una mano anche ai referendum elettorali.

Insomma, per noi parte una stagione di lotte condivise in cui, nei fatti, dimostreremo che siamo a disposizione di tutti, mettendo in campo uno stile davvero nuovo di fare politica.

Dalle prassi condivise potranno uscire i capisaldi di un programma politico per i beni comuni finalmente vincente.

A Napoli ci sono stati esempi importanti. Da Napoli parte oggi una controffensiva dei beni comuni!

Possiamo cominciare da un tema molto concreto, cruciale ed esempio di trasversalità: quello della Rai bene comune, su cui intendiamo impegnarci insieme a quanto resta dell’esperienza del CLN, compagni a noi vicini, che hanno messo in piedi una generosa Resistenza contro gli abusi che ne hanno determinato la sparizione politica, nonché con l’Associazione “Art.5”, che si batte per la piena attuazione di quanto richiesto dal Regolamento europeo sulla libertà di informazione”.

2

L’importanza di una visione storico-politica slegata dalle appartenenze ideologiche e libera dai vincoli mediatici

Ambasciatrice Elena Basile

Il libro l’Occidente e il Nemico Permanente pubblicato lo scorso marzo da Paperfirst è un piccolo doveroso contributo che in quanto ex Ambasciatrice con 38 anni di carriera diplomatica alle spalle ho sentito di fornire al dibattito pubblico in un momento cruciale della storia umana, ora che le lancette dell’orologio dell’apocalisse distano soltanto 90 secondi dalla mezzanotte, simbolo della conflagrazione nucleare.

Il saggio si propone di contrastare la narrativa astorica dello spazio politico-mediatico che con istantanee dell’inizio del conflitto russo ucraino nel febbraio 2022 e di quello israelo-palestinese il 7 ottobre 2023 decontestualizzano le guerre, eliminando le cause complesse radicate nella storia, travestono di interessi geo-politici di ideali etico religiosi disumanizzando il nemico. Lasciano la parola alle armi abolendo la a diplomazia che è rappresentata dalla ricerca costante di mediazioni tra interessi geopolitici opposti.

Le prime due parti del libro sono dedicate a una ricostruzione storica dei due conflitti, intesa a individuare i diversi fattori che vi hanno concorso e le provate responsabilità occidentali. Comprendere gli sbagli e riconoscere la ragionevolezza di alcuni degli interessi del nemico è essenziale al lavoro diplomatico.

La terza parte è una descrizione dei media odierni, agglomerati dipendenti dalla concentrazione della ricchezza in poche mani. Se la propaganda e la fabbricazione del consenso sono sempre esistite le caratteristiche attuali dello spazio mediatico sono peculiari e inquietanti. Infine la quarta parte del libro analizza la postura occidentale sulla scema internazionale. La fine della globalizzazione per ostacolare lo sviluppo economico del rivale strategico Cina e delle potenze del surplus, il tentativo di arrestare il declino economico rinunciando ai pilastri del capitalismo e giocando la carta della supremazia militare. Sono infine esaminate le possibilità di una riforma del multilateralismo e della governance monetaria nonché le componenti culturali della yubris attuale degli Stati Uniti e dell’Europa.

3

Il contenzioso strategico climatico in Italia

Avv. Luca Saltalamacchia

Il contenzioso strategico è un contenzioso la cui importanza va ben aldilà del caso specifico presentato, in quanto produce anche effetti “extragiuridici”, ovvero effetti di sensibilizzazione e mobilitazione dell’opinione pubblica, che si ottengono anche in ipotesi di rigetto della domanda.

Con il contenzioso strategico lo strumento processuale diventa una sorta di strumento con cui si esprime la sofferenza presente nella società civile.

Il contenzioso strategico porta però ad interrogarsi su un aspetto cruciale dello stato di diritto: ovvero sui i limiti dentro cui il potere giurisdizionale può prendere decisioni quando in gioco ci sono da un lato i diritti fondamentali, dall’altro più ampie questioni economico-finanziarie che riguardano il sistema-paese.

La questione è anche inversa, cioè quali sono i limiti della discrezionalità delle scelte adottate dal potere politico che riguardano l’intero paese quando esse hanno anche ripercussioni sui diritti fondamentali degli individui.

Esiste una zona grigia tra sfera di influenza del potere giudiziario e prerogativa esclusiva del decisore politico, una zona dove il confine tra queste due aree è instabile ed indefinito. In questa zona grigia si attiva il contenzioso strategico.

In Italia, lo strumento del contenzioso strategico è poco utilizzato. Un esempio tipico è il “Giudizio Universale”, ovvero la causa climatica proposta da 24 associazioni e 179 individui contro lo stato italiano per l’inefficacia delle sue politiche climatiche.

In primo grado, il Tribunale di Roma ha dichiarato inammissibile le domande perché a suo parere il principio della separazione dei poteri non consente al giudice di valutare eventuali violazioni dei diritti fondamentali lamentate dagli individui connesse all’inefficacia della politica climatica.

I promotori di questa iniziativa impugneranno questa decisione proponendo l’atto di appello (Per approfondire usa questo LINK)

 

4

L’attività del dipartimento giuridico 2023 di Generazioni Future

Avv. Alessandra Camaiani

In avvio del proprio intervento l’Avv. Alessandra Camaiani, ha illustrato i lavori del Dipartimento Giuridico, concentrandosi sulla più recente vittoria: l’interruzione di un’opera di asfaltatura della via del Pratomagno, strada di montagna, ottenuta anche grazie al lavoro di GF che, supportando i gruppi locali di cittadini, ha saputo creare una sinergia efficace, capace di salvare un bene comune prezioso per persone e ambiente.

Immediatamente dopo, l’Avvocato ha presentato il quadrimestrale “Pensiamo Magnifico”, un progetto civico-editoriale, legato all’attività di eco-alfabetizzazione della Cooperativa, che rimette i giovani al centro.

Ormai esclusi daI dibattito di attualità, che ha imparato, purtroppo, a fare a meno della loro opinione, i giovani sono usciti dagli interessi di governo: la politica non tiene in considerazione i loro bisogni e desideri, nonostante la loro volontà di partecipazione appaia aumentata dopo la pandemia.

Per queste ragioni, attraverso il giornale Pensiamo Magnifico si è offerto loro un canale di espressione che ne faccia risuonare la voce.

Solo cartaceo, il quadrimestrale raccoglie gli interventi spontanei che pervengono alla redazione sotto qualsiasi forma (prosa, poesia, immagini..) e li pubblica senza alcuna censura o linea editoriale imposta. Il controllo si limita alla correttezza grammaticale e, ove occorra un intervento in tal senso, esso viene approntato attraverso incontri diretti tra i ragazzi della redazione e gli autori, in modo da assolvere anche una funzione didattica, in linea con il ruolo formativo della Cooperativa.

Scrivi alla redazione di Pensiamo Magnifico (usa questo LINK)

5

La conoscenza applicata come bene comune

Dott. Maurizio Davi

Di norma siamo abituati a decodificare le parole (TG – Talk show – Giornali – Internet) molto meno a decifrare i numeri. Eppure anche questi “parlano” e lo fanno in “real time” a differenza dei vocaboli che ci arrivano “sfasati nel tempo”. L’informazione trasferita dai numeri (statistica comunicativa) è uno strumento estremamente potente di gestione dei nostri comportamenti. Pensate all’impennata del prezzo del gas naturale nel 2022 (e noi ad accettare di conseguenza bollette più alte), oppure alla discesa del prezzo dei nostri titoli di stato rispetto a quelli tedeschi nel novembre del 2011 (ed al consenso indotto per le politiche di austerity). Ma da cosa sono determinati questi movimenti ? Dalla democrazia dei traders che votano h24 muovendo i prezzi al margine. E quale strumento utilizzano ? I nostri “soldini”, che spesso inconsapevolmente, diamo loro in gestione. Quante sono le persone che non amano la guerra e magari hanno fatto investimenti in un fondo che va ad allocare in Rheinmetall o in Lockeed Martin ?

Come si lega la democrazia dei traders con quella basata sul nostro voto ? Pensiamo alle ultime elezioni europee dove su 47,3 milioni di cittadini aventi diritto ha votato il 49,58% e tra il partito A che ha preso più voti e quello B la differenza è stata di circa 1 milione di preferenze. Ovvero spostare al margine 500.000 voti avrebbe consentito di determinare chi è 1° e chi è il 2°. Ma ancor di più si potrebbe facilmente riflettere sul voto per la Brexit (51,89% contro 48,11%) o sulle elezioni americane. E’ complicato per i traders indirizzare al margine il prezzo di una attività finanziaria ? E’ forse difficile attraverso la statistica comunicativa spostare al margine l’1% dei voti ?

Molti di voi avranno riflettuto sul motivo per cui il 50% degli italiani non ha votato. Sarà perché questa maggioranza di cittadini non trova risposte dal punto di vista dell’avere una politica economica applicata, cioè che crei ricchezza mettendo “soldini” nelle tasche delle famiglie e delle PMI ed inverta il trend di “deflazione dei salari” ed è stufa di ascoltare solo slogan ed esercizi teorici ? Ed allora quale potrebbe essere una soluzione pratica per le famiglie (il cui potere di acquisto delle retribuzioni andrebbe migliorato, la conoscenza in ambito finanziario dovrebbe essere ampliata, la protezione dei dati essere un “must”) e per le piccole e medie imprese (per ridurre la contrazione dei margini, per aiutarle nella gestione dei rischi (interni ed esterni), per reperire competenze elevate) ? Nel mondo dei “prezzi dinamici” dove il nostro cellulare comunica dati, così come le nostre email, Instagram, Twitter, WhatsApp, la nostra carta di credito, l’auto che guidiamo, le rate dei nostri debiti e l’Intelligenza Artificiale li lavora segnalando alle multinazionali quali prezzi noi ci possiamo permettere di pagare per massimizzare il loro profitto, solo modificando i nostri comportamenti, dando la libera possibilità di farlo, si può esprimere in modo compiuto la democrazia votando in ogni istante.

Cosa può fare Generazioni Future ? Creare un ecosistema per famiglie ed imprese con la conoscenza applicata come bene comune gratuito con l’obiettivo “applicato” di risolvere questi squilibri spostando al margine il loro comportamento.

Progettiamo insieme i prossimi passi!

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