Maurizio Davi

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Elementare Watson

Sherlock Holmes è un personaggio letterario ideato da Arthur Conan Doyle ed apparso per la prima volta nel romanzo “Uno studio in rosso” del 1887. All’epoca gli italiani che potevano permetterselo, assistevano alla Scala di Milano alla prima dell’Otello di Verdi basata sull’omonima tragedia di William Shakespeare, il Primo ministro era Agostino Depretis, fautore dell’istruzione obbligatoria, laica e gratuita, l’alleanza era “triplice” (con Austria e Germania), il re, certo che c’era, Umberto I di Savoia (Umberto Rainerio Carlo Vittorio Emanuele Giovanni Maria Ferdinando Eugenio di Savoia), famoso per il suo taglio di capelli (all’Umberta) e anche per il suo indiretto coinvolgimento nello scandalo della Banca Romana.

La discente più talentuosa intervenne non senza darsi briga, come spiga che cattura il vento. Ritta, in piedi: “Io i soldi che guadagnerò li metterò sotto il materasso di “foglie” di granoturco, non mi sento tranquilla a depositarli presso un Istituto di Credito. Ho sentito in casa che negli ultimi anni sono successe cose strane. Mio padre riferiva della nostra zia di Roma, funzionaria al Ministero, che gli ha raccontato di una enorme moria delle banche negli anni trenta. Sono sicurissima di questo, perché il papà, quando lo disse, volle essere ben certo che io ed i miei fratelli ce lo ricordassimo per sempre e lo tramandassimo financo ai nipoti. Non credo di averlo mai visto incedere in modo così determinato come quella volta. Un buon padre di famiglia, diceva sempre, ha il dovere di educare i figli ad avere cura del risparmio. Ma non solo, ci raccontava spesso di un istituto di credito che stampava moneta come gli pareva,

* La Banca Romana fu costituita a Roma nel 1834 avendo facoltà di emettere carta-moneta. Già nel 1848 andò in difficoltà (crisi di liquidità determinata da bank-run a seguito degli sconvolgimenti politici di quell’anno: come vedete la storia fa sempre la rima). Sopravvissuta, finì al centro di un enorme scandalo nel 1892-1893 (i conti delle emissioni di banconote non tornavano. Risultava un eccesso nella circolazione di circa 25.000.000 di lire e l’emissione di banconote da 50, 200 e 1000 per un totale di 9.050.000 lire, stampate ufficialmente per ritirare dalla circolazione quelle usurate, delle quali invece erano stati riprodotti gli stessi numeri di serie e messi in circolazione come duplicati delle prime, ovviamente non distrutte) che poi la condurrà nelle braccia della Banca d’Italia. I problemi furono determinati, guardate un po’ che combinazione, dallo scoppio della bolla immobiliare che aveva permesso di trasformare Roma in pochi anni nella capitale del nuovo regno, evidenziando da un lato la grave crisi di solvibilità della Banca Romana per aver finanziato massicciamente l’espansione edilizia, e dall’altra parte la connivenza, la complicità (pur essendo alla fine tutti misteriosamente assolti), il malaffare dei politici (la commissione d’inchiesta appurò che 22 parlamentari erano beneficiari di prestiti tra cui Francesco Crispi, che fu indagato), banchieri (Bernardo Tanlongo, governatore della Banca Romana), e di molto del contorno.

Alla fine del 1893 la Banca Romana si fuse con la Banca Nazionale del Regno, la Banca Nazionale Toscana e la Banca Toscana di Credito per le Industrie e il Commercio d’Italia per dare origine alla Banca d’Italia (fino al 1926 rimasero come istituti di emissione anche il Banco di Napoli ed il Banco di Sicilia), la quale aveva l’obiettivo di emettere moneta e di decidere le politiche monetarie.

e che ci fu più*

* La Banca Italiana di Sconto fondata nel 1914, fallì nel dicembre del 1921. Uno dei motivi delle sue difficoltà fu l’enorme finanziamento all’Ansaldo per gli scopi della Grande Guerra. Lo Stato doveva quindi tutelare i creditori ?

La difficile arte del banchiere (2016) – di Luigi Einaudi e Rossana Villani. Articolo del “Corriere della Sera “Verità ovvie e precedenti notabili in tema di crisi bancarie”, 4 febbraio 1922: “ I creditori della Sconto hanno diritto soltanto a tutto ciò che la banca possiede, ed inoltre alle somme che gli amministratori potranno essere chiamati a pagare in relazione alle loro eventuali responsabilità ”… “Non da altre banche, che hanno il dovere di non far donazione altrui dei denari dei propri depositanti. Non dalla Banca d’Italia, ossia dal governo, perché il Ministro del Tesoro non può per nessuna ragione al mondo regalare neppure un centesimo del denaro dei contribuenti” …

di un grande scandalo*.

* Così, a seguito dei “salvataggi” effettuati nel 1931 e degli interventi successivi, la Banca d’Italia venne a essere “creditrice al 31 dicembre 1932 verso l’Istituto di Liquidazioni, la Banca Commerciale Italiana, il Credito Italiano, il Banco di Roma, l’Istituto Italiano di Credito Marittimo, il Banco di Santo Spirito, la Società Finanziamento Titoli[ … ] per L. mil. 7.353 su un totale di carta in circolazione di L. m il. 13.6 72, ossia per circa il 54%”. Per la terza volta in un quarantennio, l’Istituto di emissione si trovò gravato di pesanti immobilizzi a seguito di operazioni di credito di ultima istanza che si erano configurate come veri e propri “salvataggi” di banche e imprese condotti nel pubblico interesse. (COLLANA STORICA DELLA BANCA D’ITALIA-DOCUMENTI LA BANCA D’ITALIA E IL SISTEMA BANCARIO 1919-1936 ·a cura di G. Guarino e G. Toniolo)

Io, magnifico l’“oro” della bella stagione e non sono cicala. Se tutti facessero come me il moltiplicatore monetario sarebbe uguale a zero.

Questione appropriata, Signor Maestro ?

Se si moltiplica un numero per zero, s’ottiene zero”.(Maurizio Davi – La collina del niente)

Se nell’anteguerra, l’alunna uscita dalla mia fantasia della scuola elementare di Mon Cholet, magnificando l’oro, forse, non aveva tutti i torti,

il buon Sherlock Holmes oggi avrebbe il coraggio di dire: “Non è tutto oro ciò che luccica” ?

In quel periodo storico alle “elementari” di Mon Cholet dibattevano del moltiplicatore monetario*

* “…Ipotizzando di fissare la percentuale di riserva al 20%, questo significa che su 100 Euro depositati la banca dovrà tenere una riserva di 20 Euro mentre potrà concedere in prestito la parte restante. Questo meccanismo viene definito “moltiplicatore monetario (M)” ed è pari al reciproco del tasso di riserva. M= 1/R” (https://www.borsaitaliana.it/notizie/sotto-la-lente/lariservafrazionaria135.htm)

proprio mentre in UK venivano pubblicati sullo Strand Magazine (è stata una rivista letteraria fondata da George Newnes e pubblicata a Londra, con periodicità mensile, dal 1891 al 1950)

i racconti dell’investigatore alto e magro, dal naso aquilino ed il mento prominente che viveva a Londra al 221B di Baker Street con la governante Mrs. Hudson, e, sovente, accompagnato dal suo fedele amico e aiutante, il dottor Watson. 

In quel tempo notava, con la pipa in bocca che: “Il mondo è pieno di cose ovvie che nessuno si prende mai la cura di osservare”.

Guardare, esaminare, considerare con attenzione,

e questa siepe, che da tanta parte de l’ultimo orizzonte il guardo esclude”. Realtà , immaginazione. Sono le azioni il nuovo bancomat degli americani

per ripagare il debito contratto con le carte di credito e mantenere elevati i consumi ?

Una deduzione giusta ne suggerisce invariabilmente altre” direbbe il detective londinese. Ma quali titoli ? Quelli del lusso tanto amati dai ricchi,

e quelli rivolti alla costruzione della “God’s Machine”.

Diventerà l’intelligenza artificiale un’entità autonoma e dominante ?

E a quali prezzi, secondo il CAPE ratio*

* Il CAPE (cyclically adjusted price to earnings ratio) è una misura della valutazione del mercato azionario, più nello specifico dello S&P500. E’ calcolato come rapporto tra il prezzo dell’indice e la media mobile a 10 anni degli utili delle aziende che ne fanno parte aggiustati per l’inflazione. Ad un alto valore del CAPE è associato un probabile basso ritorno dall’investimento azionario nel periodo successivo e viceversa.

vengono acquistate le azioni sul mercato ?

Ma gli investitori (e gli analisti) pensano che la crescita degli utili attesi sarà impetuosa, soprattutto nell’ “InformationTechnology”.

(di seguito trovate i nomi di tutte le aziende coinvolte nella “supply chain” relativa agli Humanoid Robot)

Tutto ciò che non è noto appare straordinario” direbbe l’investigatore di Baker Street.

Con quali strumenti si muove il mercato ?

Call option*”.

* Contratto a termine che attribuisce al compratore il diritto di decidere se acquistare oppure no un’attività sottostante a (oppure entro) una certa data a un prezzo prefissato. (https://www.borsaitaliana.it/borsa/glossario/opzione-call.html)

E questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete …”

Caro Watson: “La prova principale della vera grandezza di un uomo è la sua percezione della propria piccolezza”.

L’intelligenza artificiale avanza, il mercato del lavoro si deteriora (è segnalato sia dai dati del BLS, che da quelli di ADP e Revelio), i posti disponibili diminuiscono, il rapporto tra posti vacanti e disoccupati è sceso a 0,98.

Certo, l’indice azionario sale.

Wall Street è felice, Main Street forse, un po’ di meno.

Sherlock, e nell’area € chi lavora per Main Street come se la passa ?”

E’ un errore confondere ciò che è strano con ciò che è misterioso. Spesso, il delitto più banale è il più incomprensibile proprio perché non presenta aspetti insoliti o particolari, da cui si possono trarre delle deduzioni”. 

Osservate dove è finito il prezzo del cibo rispetto a dove sarebbe dovuto essere rispettando il trend degli ultimi 25 anni.

Di seguito gli ultimi dati italiani.

https://www.istat.it/wp-content/uploads/2025/09/CS_Prezzi-al-consumo_Prov_Settembre2025.pdf

“…E questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. …”

Watson, io “non posso vivere se non faccio lavorare il cervello. Quale altro scopo c’è nella vita ?” E poi, ricordati sempre che “nulla è più innaturale dell’ovvio”. 

Guardate i grafici successivi della Federal Reserve relativi all’ICE BofA US Corporate Index Option-Adjusted Spread.*

* Si tratta di un indicatore economico che misura il differenziale di rendimento (spread) aggiustato per le opzioni tra i titoli di debito corporate investment grade (rating BBB o superiore) denominati in dollari USA e i titoli del Tesoro USA (considerati “risk-free”). Di fatto calcola quanto rendimento extra gli investitori richiedono per investire in obbligazioni societarie rispetto ai Treasury, tenendo conto di fattori come le opzioni di rimborso anticipato (callable bonds).

Il suo valore riflette il rischio percepito nel mercato obbligazionario “corporate”. Storicamente, valori alti (es. sopra il 5-6%) si vedono durante crisi (come nel 2008 o nel 2020), mentre valori bassi come quello attuale (0,75%) segnalano condizioni di mercato estremamente favorevoli dove il rischio avvertito è praticamente inesistente, ovvero gli investitori vedono le aziende “investment grade” quasi altrettanto sicure dei Titoli di Stato. Non richiedono quindi un premio di rischio elevato per prestare denaro alle società, il che implica fiducia nell’economia e nelle imprese.

Osservate ora i grafici sempre della Federal Reserve relativi all’ICE BofA US High Yield Index Option-Adjusted Spread*.

* Si tratta di un indicatore che misura il differenziale di rendimento (spread) aggiustato per le opzioni tra i titoli di debito corporate “high yield” (rating BB o inferiore, noti anche come junk bond) denominati in dollari USA e i titoli del Tesoro USA (considerati “risk-free”). In sintesi, calcola quanto rendimento extra gli investitori richiedono per assumersi il maggiore rischio di default associato a queste obbligazioni più speculative rispetto ai Treasury, tenendo conto di fattori come le opzioni di rimborso anticipato.

Quale significato ha un valore così basso come quello attuale pari al 2,74% ? Gli investitori considerano i bond “high yield” (altamente speculativi) come molto sicuri richiedendo solo un piccolo premio di rischio rispetto ai Titoli di Stato, implicando ottimismo sull’economia, poche paure di recessione, default o turbolenze. Riflette un ambiente di “risk-on” dove l’appetito per il rischio è elevato. Siamo a valori simili ai minimi storici distantissimi dai picchi delle crisi (20% nel 2009 durante da GFC).

Sherlock Holmes, che al mattino si alzava quasi sempre molto tardi, tranne che nelle occasioni, non certo rare, in cui restava alzato tutta la notte, era già seduto al tavolo della colazione. Io, in piedi sul tappeto davanti al camino, presi il bastone che il nostro visitatore aveva dimenticato la sera precedente. Era di un bel legno massiccio, noto con il nome “Penang Lawyer”, con un’impugnatura a pomo. Subito sotto di essa correva un’ampia fascetta d’argento larga circa tre centimetri con incise le parole: “A James Mortimer, MRCS, dai suoi amici del CCH”, e la data, “1884”. Era proprio il genere di bastone che portavano i medici di famiglia di un tempo: sobrio, solido e rassicurante. – Allora, Watson! Che idea se n’è fatto? Holmes sedeva voltandomi le spalle e io non gli avevo detto a cosa mi stessi dedicando. – Come fa a sapere quello che sto facendo? Deve avere gli occhi dietro alla testa! – O quantomeno una teiera d’argento ben lucida davanti al naso, – disse. – Ma mi dica, Watson, …” (Capitolo primo – Il signor Sherlock Holmes – IL MASTINO DEI BASKERVILLE)

guardi l’andamento del differenziale dei tassi tra i titoli corporate di alto e di basso merito creditizio rispetto ai Titoli di Stato Usa per capire cosa accadrà.

Elementare Watson.

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare”.

La siepe, quella disposizione a sviluppo lineare di piante arbustive, allestita per ornamento o per difesa, che ci impedisce di osservare oltre l’abituale capacità d’intendere, giudicare e operare.

Buona settimana.

Maurizio Davi.

Tutti i diritti sono riservati. Il report è un mero strumento informativo sugli accadimenti macroeconomici e non contiene indicazioni o suggerimenti per l’acquisto o la vendita di qualsiasi strumento finanziario sui mercati.

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