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In questa meravigliosa giornata di sollevazione popolare per i fratelli palestinesi sono stato raggiunto dalla notizia della morte a Praga del mio adorato cugino e maestro Gianfranco Sanguinetti.

Figlio di Chicchi (Teresa Mattei) e del dirigente comunista e partigiano, l’ industriale Bruno Sanguinetti (Arrigoni conserve), Gianfranco è stato una figura chiave del Maggio francese. Gianfranco fino all’ ultimo cercò le prove dell’ avvelenamento di suo padre che morì quando egli era piccolissimo, per mano della CIA, che (eravamo all’ inizio della Guerra Fredda) temeva questo ricchissimo comunista triestino il quale fra l’altro aveva comprato per il Partito il palazzo delle Botteghe Oscure. Gianfranco divenne amico e mecenate di Guy Debord e dei compagni dell’ Internazionale Situazionista che aiutò materialmente nelle pratiche di drifting. Fuoriuscito poi definitivamente a Parigi e poi a Praga, Gianfranco si impose nel dibattito politico italiano attraverso la pubblicazione, con lo pseudonimo di Censor, del “Rapporto Veridico sulle ultime possibilità di salvare il capitalismo in Italia” uscito nel ’75, attribuito da Giorgio Bocca a Guido Carli, e a lungo creduto un avvertimento scritto da un pezzo grosso della destra. L’uscita di Gianfranco, che dimostrò di essere Censor, costituì uno scandalo situazionista in Italia, corrispondete all’Urlement en faveur de Sade di Guy Debord a Parigi.

La pubblicazione di “Del Terrorismo e dello Stato” (1978) consacrò Gianfranco come uno dei più lucidi analisti del verminaio italico corrotto e infiltrato. Ovviamente ne seguì l’ ostracismo intellettuale, durato fino alla sua morte, da parte della cultura giornalistica e accademica italiana da lui irrisa.

Nemo profeta in patria visto che l’ eredità costituita dagli archivi di questo intellettuale colto e raffinatissimo è conservata presso la biblioteca dell’ Università di Yale ed è da anni oggetto di consultazione e studio per quanti si avvicinino alla straordinaria esperienza artistica e politica del situazionismo.

Gianfranco ci ha lasciato pure, in pochi esemplari pubblicati in Francia e rilegati artisticamente, una raffinatissima Storia della fica.

Insieme a Guy Debord (la cui falsa biografia denunciò nel 2016) Sanguinetti chiuse la stagione situazionista co-firmandone la pietra tombale il pamphlet polemico “La veritable scission“.

Più di recente, Gianfranco intervenne con piccoli scritti sempre originali e assai controversi pubblicati per lo più in Francia, ad esempio su Charlie Hebdo come terrorismo di Stato e coniando l’ espressione “Dispotismo Occidentale” per descrivere l’ attuale stagione, dalla pandemia al genocidio.

Mi mancherai cugino caro!

 

Ugo Mattei

 

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  1. Arianna Campolonghi 6 Ottobre 2025 at 11:23 - Reply

    Le mie condoglianze

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