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Di Danilo d’Angelo

Gianpiero Monaca è uno di noi. Non solo, è uno di noi che fa e non è poco. Anzi. È “la” differenza, è ciò che distingue chi fa da chi dice. Entrambi necessari, entrambi fondamentali per l’evoluzione umana. Gianpiero fa o perlomeno, faceva, insegnava ai suoi piccoli a capire dove fossero, a interpretare ciò che vedevano e sperimentavano, in armonia con la natura, senza dimenticare l’apprendimento di nozioni comunque importanti.

Gianpiero, assieme a tutta la comunità educante della Scuola Primaria Statale di Serravalle d’Asti, corre il rischio di veder vanificati gli sforzi e le conquiste degli ultimi anni. Ma non ci sta, vuol farci conoscere cosa sta succedendo e lasciare che siamo noi a decidere se e come dargli una mano.
Riportiamo una lettera che Monaca ha mandato al Ministro dell’istruzione prof. Patrizio Bianchi, al dirigente Ufficio Scolastico Regionale – Piemonte dott. Fabrizio Manca, al Dirigente Ufficio Scolastico Provinciale – Asti dott.ssa Pierangela Dagna e al Dirigente 5 Circolo di Asti prof.ssa Graziella Ventimiglia.
Pensiamo possa essere utile a tutti noi per avere una migliore comprensione della situazione:

Alla cortese attenzione
ill. sig Ministro dell’istruzione prof. Patrizio Bianchi
spett. dirigente Ufficio Solastico Regionale – Piemonte dott. Fabrizio Manca
gent. Dirigente Ufficio Scolastico Provinciale – Asti dott.ssa Pierangela Dagna
gent. Dirigente 5 Circolo di Asti prof Graziella Ventimiglia

 

Siamo la comunità educante della Scuola Primaria Statale di Serravalle d’Asti.
Scriviamo per raccontarvi una piccola storia felice chiedendovi di unirvi a noi per trovare una soluzione agli inevitabili inciampi che si presentano sul sentiero di chi ama camminare e si mette in cammino.

Siamo seriamente preoccupati per la sopravvivenza del progetto bimbisvegli all’interno di questa Piccola Scuola di frazione che amiamo e di cui ci occupiamo, ritenendo la scuola un bene comune prezioso e prioritario. Indiciamo pertanto , a partire da venerdì 28 maggio, un’ assemblea permanente, (negli spazi pubblici davanti alla scuola stessa, nel pieno rispetto delle norme) alla quale vi invitiamo, insieme alla società civile, per discutere di scuola aperta, cooperativa e felice ed insieme trovare la soluzione per tutelare definitivamente questa realtà, al di là delle difficoltà burocratiche o di idiosincrasie personali, in modo da agevolare il progetto e chi lo vive affinché gli alunni possano continuare ad apprendere per comprendere e diventare cittadine e cittadini felici, solidali, critici, impegnati a rendere il mondo un po’ più bello e giusto.

Cinque anni fa, questa piccola scuola ha attraversato, come molte altre realtà scolastiche del Paese, una profonda contrazione in termini di opportunità didattiche e soprattutto di numero di iscritti.
La lungimiranza della Dirigente di allora ha voluto trasferire in questa realtà scolastica una classe i cui insegnanti adottavano una metodologia progettuale denominata “Bimbisvegli”
Sin dal primo anno di insediamento nella scuola di Serravalle, “Bimbisvegli”, grazie alla fiducia delle 18 famiglie che hanno scelto di trasferirvisi insieme ai loro insegnanti che già da anni adottavano questa metodologia, ha attirato una grossa attenzione su di sé: con i primi 18 bimbisvegli, il plesso raggiunse i 37 iscritti. Attualmente gli insegnanti di tutte le classi adottano tale metodologia e ad oggi gli iscritti a Serravalle sono 53. Tutti i locali e gli arredi del plesso sono stati ritinteggiati secondo un preciso piano colore, riallestiti con arredi ed attrezzature specifiche a carico pressoché totale della comunità educante stessa – composta da insegnanti, genitori, alunni ed ex alunni, volontari migranti provenienti dal centro di accoglienza profughi Agathon e abitanti della frazione.
Tale opera di ripristino è valsa, per due anni, anche la menzione da parte della commissione del premio della Regione Piemonte “Dopo l’UNESCO, agisco”.

La pratica educativa Bimbisvegli nasce dalla costante osservazione, sperimentazione empirica e verifica di quelli che sono i bisogni e le caratteristiche, sia del gruppo-classe che dei singoli bambini con i quali gli insegnanti condividono il percorso di educazione co-empatica, privilegiando le didattiche ludico-esperienziali attraverso le quali accogliere i bisogni espressivi della loro fantasia, emotività, corporeità ed empatia.
Il progetto intende contemplare contemporaneamente sia una didattica analitica per discipline che una didattica sintetica per competenze, attraverso il sistema delle “grandi imprese” (contenitori progettuali interdisciplinari vissuti nel quotidiano).
Si propone, come attenzione primaria, la sperimentazione cosciente ed efficace della cittadinanza attiva per i bambini, ponendo basi esperienziali all’impegno come cittadini attivi, critici, affidabili e solidali.
Si propone di porre grandissima attenzione ai bisogni fisiologici, adottando strumenti didattici adeguati alle fasi dello sviluppo cognitivo: gioco, simulazione, sperimentazione, movimento, apprendimento empatico, sensoriale e cooperativo.
Il progetto richiede agli insegnanti di considerarsi compagni di viaggio esperti e solidali verso i bambini. Si pone come scuola aperta, all’aperto.
Ponte tra FUORI e DENTRO, tra società e vita dei piccoli, cerniera e cardine. L’Ambiente, inteso anche in senso relazionale, strutturale, non solo ecologico, è utilizzato in modo funzionale, strumentale e educante.
Il progetto, pur innovativo, attua una didattica pienamente in linea, in ogni suo punto, con le indicazioni ministeriali.
Da sempre lo studio e la l’immersione in natura sono stati molto importanti per l’approccio Bimbisvegli, ma dal suo insediamento a Serravalle , area rurale a 4 km dal centro città, le attivitá outdoor sono diventate un formidabile strumento per motivare, sostenere e incentivare l’apprendimento cooperativo , pratico ed esperienziale

Questa metodologia nasce circa15 anni fa in una grande scuola della città di Asti, come stile didattico informale prima di uno, poi di due ed ora di sette insegnanti di scuola primaria pubblica.
Formalizzato in stesura progettuale e presentato nel 2015/2016 dall’allora Dirigente Scolastica all’USP Asti e all’Assessorato all’istruzione, il progetto ha avuto per alcuni anni una veste informale.
Successivamente è stato accolto tra i progetti scolastici del 5° circolo di ASTI.
Da 2 anni, a seguito di disguidi burocratici, è tornato ad essere uno stile didattico personale degli insegnanti che lo attuano ed adottano.

Negli anni questa metodologia è stata studiata ed osservata e riportata in 4 tesi di laurea, presentata in seminari e conferenze pubbliche, ha riscosso interessamento da parte di Piccole Scuole di Indire, è apparsa in diverse pubblicazioni scientifiche ed in trasmissioni televisive e documentari su pedagogia innovativa, telegiornali nazionali, divenendo anche oggetto di ricerca da parte dell’Università di Macerata, i cui dati sono stati presentati in convegno UNIMC coordinato dalla prof, Nicolini, introdotto dalla allora Ministra, prof. Lucia Azzolina.

Crediamo in una scuola aperta e pienamente inserita nella comunità, coinvolta nel sociale, fulcro per attività culturali a disposizione della città, empatica, accogliente, cooperativa, impegnata per contribuire al percorso educativo dei giovani, felici di apprendere per comprendere, che si impegnano a farlo per rendere il mondo un po’ più bello e giusto.
Fare scuola in questa ottica è l’unico modo che concepiamo.

Traiamo ispirazione da Maestri di indiscussa serietà e valore quali Goltieri e Baden Powell, Maria Montessori e Celestin Freinet, Paulo Freire, Lorenzo Milani e Mario Lodi e ogni scelta è attuata facendo riferimento alle Indicazioni Nazionali per il Curricolo.

Oggi, le priorità pedagogiche, le specificità didattiche e di organizzazione di ambienti e attività, abitualmente praticate dall’equipe degli insegnanti che adottano la metodologia Bimbisvegli, sembrano non poter trovare più possibilità di applicazione in questo plesso.
Essendo venuta a mancare ogni formalizzazione delle specificità del progetto, viene pressantemente chiesto all’equipe docente di uniformarsi alla scuola tradizionale, viene addirittura suggerito di rivolgerci al settore privato.
Noi, invece ,pur nell’assoluto rispetto e nella piena considerazione del valore delle scelte di ciascuno, crediamo che Bimbisvegli sia Scuola, pur nella particolarità delle sue scelte didattiche specifiche, che pienamente interpreta le indicazioni nazionali e che tale progetto dovrebbe trovare spazio all’interno dell’Istituzione Scolastica Pubblica.

Dopo anni di scuola felice, siamo ora limitati nel raggio di azione delle uscite e nella tipologia di attività autorizzate, l’a preziosa interazione con la comunità migrante è stata resa , di fatto, impossibile, vengono tollerati se non fomentati comportamenti ostili da parte del personale nei confronti degli stessi bambini, piccoli ma importanti accorgimenti per il benessere del corpo e la cura degli ambienti come il cambio scarpe all’ingresso diventano un problema.
Così facendo, si sta ottenendo il risultato di annichilire un progetto di scuola aperta, diffusa, impegnata, cooperativa, accogliente, in cui i bambini imparano con piacere per essere giovani cittadini impegnati e critici per una società migliore, in cui apprendere significa comprendere davvero, in cui si impara per sviluppare, ciascuna e ciascuno, il proprio sé migliore e, insieme agli altri, contribuire a rendere il mondo più bello e giusto .

Vi confidiamo dunque la nostra fatica, che volge ora allo sconforto ed alla grande preoccupazione, temendo che tutto questo possa essere giunto ad una malaugurata fine.
La fine di questa realtà – da alcuni definita innovativa – non costituirebbe soltanto una delegittimazione del percorso formativo degli alunni ed alunne attualmente coinvolti/e, l’approccio didattico offerto da “Bimbisvegli” attrae, infatti, decine di famiglie anche da centri abitati distanti diversi chilometri. Questo ha sinora garantito la sopravvivenza ed il rilancio del plesso.
I rapporti con la comunità locale , negli anni si sono fatti intensi e proficui, e nessuno tra noi mette in conto l’eventualità di un trasferimento del progetto in altro plesso. Se si ritiene che il Progetto Bimbisvegli abbia una validità, allora esso, rimanga e continui a svilupparsi a Serravalle d’Asti.

Pertanto ci rivolgiamo accoratamente a Voi, come Illustri rappresentanti della Scuola in cui crediamo, affinché realizziate qualsiasi forma di protezione istituzionale per questo progetto, così da poter fornire strumenti efficaci per una serena e funzionale convivenza di metodologie d’insegnamento diverse, ma complementari.

Chiediamo che il progetto Bimbisvegli venga accolto nella sua sostanza e riconosciuto per il suo valore in modo tale da tutelarne l’impianto pedagogico e le sue specificità didattiche e metodologiche. Chiediamo che si possa tornare a far scuola serenamente senza dover costantemente temere nuove limitazioni, affinché non vada perduta questa opportunità didattica che ha come unico scopo il benessere delle generazioni future ed un contributo allo sviluppo di una società cooperativa e solidale.

Indiciamo, pertanto, a partire da venerdì 28 maggio 2021, una assemblea permanente, (negli spazi pubblici davanti alla scuola di Serravalle d’Asti, nel pieno rispetto delle norme) alla quale siete, appunto, invitati , insieme alla società civile, per discutere insieme del problema, ed insieme trovare la soluzione a tutela definitiva del progetto Bimbisvegli nella scuola di Serravalle d’Asti, per agevolare il progetto, chi lo vive e chi lo dirige, e soprattutto per il bene supremo che è rappresentato dai bambini di oggi e delle generazioni future.
Vi aspettiamo fiduciosi

La comunità educante della scuola primaria statale di Serravalle d’Asti

 

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  1. Nilœlfo 31 Maggio 2021 at 07:50 - Reply

    Una bella iniziativa. Come è finita? Grazie di ❤️ per avere condiviso questo articolo, nonostante tutto #maimollare.

  2. Laura 31 Maggio 2021 at 19:57 - Reply

    Il futuro ha bisogno di una generazione sana.
    Ogni bambino che cresce in un ambiente sano porta nel mondo un amore sereno e la voglia di creare liberamente!!!! Non sarà la fine.

  3. Ilaria 1 Giugno 2021 at 07:46 - Reply

    Purtroppo questo governo non ha in agenda il mantenimento di simili progetti perché il suo fine, ormai evidente, è quello di formare menti uniformate e incapaci di spirito critico e quindi di osservazione. O ti allinei o sei fuori.

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