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A un anno dal lancio della campagna, avvenuto a San Remo, possiamo finalmente dare comunicazione ufficiale sull’ esito della fallita raccolta firme tramite la quale Generazioni Future aveva cercato di fermare l’ immorale sperpero di denaro voto a fomentare la guerra in Ucraina, destinando invece quei miliardi alla nostra disastrata sanità. E’ trascorso infatti un anno esatto da quando in margine alla protesta per Zelensky al  Festival, avevo lanciato due quesiti referendari, uno contro l’ invio di armi e uno contro la partecipazione dei privati alla pianificazione sanitaria pubblica.

Purtroppo non siamo riusciti a mobilitare un numero sufficiente di italiani, sicché questa opportunità politica, salvo ripresentazione nei prossimi mesi, che tuttavia dovrebbe far tesoro degli errori commessi, è perduta. 

Nondimeno, in  tre mesi di lavoro frenetico (da aprile a luglio) ai banchetti, in ogni luogo, al chiuso all’aperto, pubblico o privato, a tutte le ore del giorno e della notte, durante i quali abbiamo incontrato migliaia di persone straordinarie, abbiamo vissuto una importante esperienza di militanza democratica. Generazioni Future si è rafforzata ed è cresciuta in visibilità e numero di azionisti. 

Le firme sono state consegnate in Cassazione in due momenti diversi, la maggior parte dei plichi il 18 luglio ed un’altra significativa consegna il 31, con firme giunte a noi in ritardo ma apposte nei termini di legge. Incredibilmente, a distanza di sei mesi, ancora, arrivano plichi da Comuni ritardatari (sic.). 

In totale, sommando le firme recapitate in Cassazione nelle due date di luglio e le altre arrivate successivamente nei vari punti di raccolta, aggiunte a quelle arrivate ad oggi, per posta certificata e le altre sulla piattaforma on line, si totalizzano 382.000 firme per fermare l’invio di armi in Ucraina e 368.00 a favore del rafforzamento della Sanità pubblica.

La Cassazione, tuttavia, ha rifiutato di computare le firme recapitate dopo il 18 luglio, nonostante il ritardo non fosse dipeso da noi. Quindi, ha contato solamente 151.000 firme sul primo quesito e 150.000 sul secondo. 

Si è trattato, comunque, di una mobilitazione molto importante, che avrebbe anche potuto avere successo se solo avessimo avuto un po’ di copertura mediatica in più (vergognoso il silenzio durante la raccolta), un po’ di opportunismo politico, infiltrazioni e fuoco amico in meno, e non fossimo stati penalizzati dai ritardi delle Poste e dei Comuni. Da considerare che questi ultimi, si sono trovati in grande difficoltà con personale ridotto e con almeno altre quattro raccolte firme in contemporanea. Gravissimo è che la piattaforma pubblica di raccolta online prevista dalla legge non sia stata realizzata, questione sulla quale stiamo valutando la possibilità di azione giuridica.  

E’ stata, comunque, un’esperienza straordinaria che ci ha fatto incontrare tanta cittadinanza presso la quale abbiamo diffuso la cultura della pace e della salvaguardia della salute come beni comuni, da preservare nell’ interesse delle generazioni future. Abbiamo esercitato un diritto previsto dalla Costituzione, esprimendo, attraverso la militanza, la nostra cultura di pace ed inclusione e abbiamo fatto pure qualche passo avanti nella complessa organizzazione della nostra Cooperativa di mutuo soccorso intergenerazionale, che vuole diventare uno strumento stabile di organizzazione della democrazia diretta, libero dagli opportunismi e dai condizionamenti tattici della rappreserntanza partitica.   

Il drammatico momento storico che stiamo vivendo, ci sta facendo assistere all’esplosione di nuovi conflitti in territori anche a noi molto vicini, che rischiano di portarci alla terza guerra mondiale. Siamo testimoni di massacri di civili, donne, bambini, giornalisti, distruzione di ogni tipo di struttura, persino ospedali. Avere in campo oggi un referendum sulla pace sarebbe stata una straordinaria opportunità politica, anche durante la campagna elettorale imminente, che avrebbe reso il tema della pace davvero alto e trasversale, non triste oggetto di battibecchi fra partiti vecchi o creati ad hoc per ottenere qualche voto. Invano, ho personalmente cercato di convincere di ciò Conte e Schlein, i leader della c.d. opposizione, e in particolare fra le grandi sigle sindacali, Landini, che, pur parlando di sanità pubblica, non utilizza gli strumenti politici concreti per difenderla. 

Generazioni Future continua a impegnarsi con tutte le propri forze, attraverso sit-in, manifestazioni per la pace, forme di resistenza pacifica, duran adam, disubbidienza civile, e adesso anche raccogliendo le firme per la LIP di Schierarsi per il riconoscimento della Palestina. 

Lavoriamo per creare organizzazione e dialogo fra militanti sinceri che hanno a cuore i beni comuni le generazioni future, la pace e la democrazia per cercare di strutturare finalmente una piattaforma stabile per l’ esercizio della democrazia diretta e referendaria in Italia. SERVE AIUTO!

In questi mesi siamo satati sostenuti da tante persone che hanno fatto donazioni grandi e piccole che continuiamo a ricevere, anche sotto forma di nuovi azionisti (quota una tantum 25 Euro) che credono nella necessità di costruire un soggetto politico ed economico volto a trasformale capitale in beni comuni attraverso la pratica democratica genuina. 

Annunciando questa sconfitta politica posso solo osservare che quando si fa politica per vocazione sincera non si perde mai davvero: o si vince o si impara!

5 Febbraio 2024

Per Generaziuoni Future, Ugo Mattei, Presidente.

LINK AL VIDEO DI BYOBLU

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  1. Pasquale Di Carlo 9 Febbraio 2024 at 12:39 - Reply

    Mi dispiace, ma dove ho lavorato non era presente una organizzazione funzionante, il piccolo risultato ottenuto c’è da dire ha fatto crescere la struttura e con la Lip delle modifica degli articoli costituzionali che ha portato un risultato migliore ed oggi l’ organizzazione con l’ associazione Schierarsi sulla Lip sulla Palestina l’organizzazione è ulteriormente migliorata. Iniziamo la raccolta questa settimana sia a Cagliari che a Sassari. La Sardegna c’ è.

  2. Pasquale Di Carlo 9 Febbraio 2024 at 12:45 - Reply

    Per questo metto a disposizione dell’ Assicurazione la Sede di via Caravaggio 7 a Donori (SU) Tel 3404803702. Fisso 0703517949 mail: referendumsardegna@gmail.com PEC: pasquale.dicarlo@pec.it

  3. Mariana Ciancio 21 Febbraio 2024 at 11:45 - Reply

    Sono veramente dispiaciuta nell’apprendere i vari disguidi dai comuni e l’atteggiamento della Cassazione. Continuiamo a lavorare e collaborare per un vero cambiamento di rotta. La situazione politica attuale, e giudici che “coprono” i misfatti dei soliti personaggi ci stanno asfissiando e non ci rappresentano più. Pure i concetti di destra e sinistra sono obsoleti. Grazie per raccogliere insieme persone di grande spessore personale e professionale. Tutti sono utili, vengano dal passato da cui vengano. Guardiamo al futuro e insieme si vince.

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