Stato di emergenza: Il Consiglio d’Europa riconosce l’omissione dello Stato italiano
Comunicato stampa 17 ottobre 2020 L’Ufficio del Segretario generale del Consiglio d’Europa ha riscontrato in tempi rapidissimi l’esposto dell'Osservatorio permanente sulla Legalità Costituzionale, riconoscendo che lo Stato Italiano ha omesso di segnalare al Segretario Generale del Consiglio d’Europa la sospensione di diritti fondamentali, come richiesto dall’art. 15 CEDU. L’Ufficio del segretario Generale ha altresì indicato che le conseguenze di tale violazione sono "la piena vigenza della CEDU in territorio Italiano", che non è quindi in alcun modo sospesa, e che tutti i cittadini italiani possono, dunque, rivolgersi alla Corte Europea di Strasburgo per tutelare i propri diritti violati. Fra questi, il diritto alla libertà personale, di recarsi sul posto di lavoro, di frequentare le scuole di ogni ordine e grado, di aver utilizzato procedure come i Dpcm con gravi violazione della Costituzione, di aver alimentato e tollerato un clima di terrore mediatico che ha influito profondamente sulle possibilità economiche e sull’equilibrio psicofisico di ogni persona, con grave “danno esistenziale” che perdura a tutt’oggi. L’Osservatorio permanente sulla Legalità Costituzionale