Stato di emergenza: Il Consiglio d’Europa riconosce l’omissione dello Stato italiano

Di |2020-10-19T18:26:51+02:0017 Ottobre 2020|Comunicati stampa, Costituzione bene comune, Osservatorio permanente sulla legalità costituzionale|

Comunicato stampa 17 ottobre 2020 L’Ufficio del Segretario generale del Consiglio d’Europa ha riscontrato in tempi rapidissimi l’esposto dell'Osservatorio permanente sulla Legalità Costituzionale, riconoscendo che lo Stato Italiano ha omesso di segnalare al Segretario Generale del Consiglio d’Europa la sospensione di diritti fondamentali, come richiesto dall’art. 15 CEDU. L’Ufficio del segretario Generale ha altresì indicato che le conseguenze di tale violazione sono "la piena vigenza della CEDU in territorio Italiano", che non è quindi in alcun modo sospesa, e che tutti i cittadini italiani possono, dunque, rivolgersi alla Corte Europea di Strasburgo per tutelare i propri diritti violati. Fra questi, il diritto alla libertà personale, di recarsi sul posto di lavoro, di frequentare le scuole di ogni ordine e grado, di aver utilizzato procedure come i Dpcm con gravi violazione della Costituzione, di aver alimentato e tollerato un clima di terrore mediatico che ha influito profondamente sulle possibilità economiche e sull’equilibrio psicofisico di ogni persona, con grave “danno esistenziale” che perdura a tutt’oggi. L’Osservatorio permanente sulla Legalità Costituzionale    

Stato di emergenza: Risposta del Consiglio d’Europa all’esposto dell’Osservatorio

Di |2020-10-19T18:27:37+02:009 Ottobre 2020|Articoli, Comunicati stampa, Costituzione bene comune, Osservatorio permanente sulla legalità costituzionale|

Il Consiglio d'Europa ha immediatamente risposto all'esposto presentato dall'Osservatorio permanente sulla legalità costituzionale. Qui trovate la risposta:

A Messina la prima Assemblea nazionale per lanciare una rete dei Beni Comuni

Di |2020-10-23T06:57:20+02:004 Ottobre 2020|Ambiente bene comune, Cibo bene comune, Comunicati stampa, Digital Commons, Rete dei Beni Comuni, Salute bene comune, Sapere bene comune|

Dopo la celebre “Risoluzione di Messina” che portò alla Costituzione della Comunità Europea, il capoluogo siciliano sarà protagonista della due giorni che riunirà alcuni dei principali attori italiani operanti in ambito “beni comuni” A distanza di 65 anni dalla storica “Risoluzione” che portò alla firma dei Trattati di Roma – costitutivi della Comunità Economica Europea- Messina ritorna protagonista a livello italiano attraverso una due giorni – prevista per domenica 4 e lunedì 5 ottobre – dedicata alla 1-a Assemblea Nazionale per il lancio di una Rete permanente dei Beni Comuni. L’evento, dal titolo “Mettiamoci in comune”, si terrà a partire dalle ore 15.00 di domenica 4 presso Fondazione "Horcynus Orca" (Località Torre Faro, Messina) ed è promosso dalla costituente Rete dei Beni Comuni. Aderenti all’iniziativa di Messina sono: Alleanza della Generatività, AlterLab, Associazione CommON, Asvis, Comitato Rodotà, Confcooperative-Federsolidarietà, Favara Cultural Park, Fondazione Finanza Etica, Fondazione Horcynus ORCA, Fondazione Riusiamo l’Italia, Forum delle Associazioni Familiari, Forum del Terzo Settore, L’incontro, L’Italia che cambia, Nativa, On! Impresa Sociale, Vita, R&P Legal, Slow Food Italia, Social Innovators Community e Fondazione Symbola. I beni comuni – come si legge nel documento programmatico – sono “utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali e dei doveri di solidarietà sociale, nonché al libero sviluppo di ogni [...]

Nasce il forum intergenerazionale Tramandare

Di |2022-08-11T14:19:17+02:0030 Settembre 2020|Articoli, SINTESI TRAMANDARE, Tramandare|

OBBIETTIVO DEI FORUM Parlare dei beni comuni per immaginare insieme una politica nuova Parlare di beni comuni significa fare spazio al dibattito politico sulle condizioni di equità nell’accesso, dipendenza reciproca, cure da prestare e valori da condividere, compreso il valore d’uso. Questo dibattito collettivo e strutturato è essenziale per tramandare un’eredità alle generazioni future, immaginando nuovi beni comuni e rinnovando il ruolo dei beni pubblici. I beni comuni trovano la loro origine nell’idea di condividere il “patrimonio” naturale, come terra, acqua, etc., all’interno di una comunità che si riconosce come tale. Inoltre, questo concetto abbraccia le “eredità delle generazioni precedenti” che hanno contribuito al miglioramento materiale, intellettuale e spirituale della vita: eredità estetiche, genetiche, conoscitive ed ermeneutiche, nonché il loro potenziale generativo. I beni comuni operano dunque per riconoscere un “diritto di accesso generativo” a patrimoni che devono aumentare la giustizia sociale oggi senza privare le generazioni future dei loro diritti. Essi istituiscono perciò un dovere politico di cura del collettivo in capo a ciascun membro delle specie umana. Nel Comitato Rodotà questo pensare al lungo periodo è considerato come la cifra di una politica nuova fondata su previsione e precauzione. Le città, per esempio, sono eredità umane. Ciò che è generato con il contributo comune viene [...]

Stato di emergenza: L’Osservatorio permanente sulla Legalità Costituzionale denuncia il Governo italiano per la protratta violazione degli obblighi di cui all’ Art.15 CEDU

Di |2020-10-19T18:28:20+02:0015 Settembre 2020|Comunicati stampa, Costituzione bene comune, Osservatorio permanente sulla legalità costituzionale|

L’Osservatorio permanente sulla Legalità Costituzionale, istituitosi presso il Comitato Rodotà, ha notificato ieri un articolato esposto al Segretario Generale del Consiglio d’Europa per denunciare la sospensione (tuttora in corso causa il protrarsi dello stato di emergenza) di diversi diritti e libertà individuali garantite dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo ad opera dello Stato Italiano, senza il rispetto dei limiti e dell’ obbligo di preventiva notifica al Consiglio d’Europa, ai sensi dell’art. 15 CEDU. Si è inteso così attivare la procedura che consente di sottoporre all’esame del Segretario Generale la situazione,affinché possa essere accertata la violazione degli articoli 2, 5, 6, 8, 9, 10, 11, 2 Prot. 4, 1 Prot. 1, 2 Prot. 1 della CEDU e possano essere assunte tutte le iniziative ritenute opportune nei confronti dello Stato italiano, compreso l’eventuale trasferimento dell’esposto alla Corte Europea Diritti dell’Uomo di Strasburgo. Tra le varie fonti e l’ampia documentazione riportata nell’esposto, si cita l’autorevole UK Human Rights Blog che ha ritenuto che l’imposizione di un lockdown generalizzato per gli italiani, senza alcun accertamento dello stato di salute dei singoli e della loro potenziale possibilità di contagiare altri individui, sia in contrasto con la CEDU: Apri, e che la mancata notifica della deroga ex art. 15 da parte dell’Italia renda [...]

Parte la campagna Cibo Bene Comune

Di |2020-10-16T14:12:27+02:001 Luglio 2020|Articoli, Cibo bene comune, Comitato Rodotà|

Il “Comitato Rodotà” in partnership con Slow Food Italia, associazione internazionale no profit impegnata a ridare il giusto valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi, grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali,  ritenendo fondamentali, nella fase delicata di post emergenza, azioni di sostegno verso le fasce più deboli della popolazione, colpite dalla crisi innescata dal Covid19, predisporrà ed attiverà punti di raccolta e smistamento di generi alimentari, affinché la cittadinanza possa partecipare secondo disponibilità e necessità. Lo slogan “Il Cibo è un Bene Comune, chi può dona, chi necessita prende, in solidarietà, alla pari” è volto a sensibilizzare sulla possibile declinazione che la visione dei Beni Comuni offre alla costruzione di una nuova prospettiva sociale, politica ed economica. Chiediamo massima adesione e partecipazione alla Campagna, manifestando la disponibilità ad essere riferimento nel vostro contesto (strada, quartiere, Comune). L' adozione delle ceste, la campagna di comunicazione da adottare, le aree geografiche e le tipologie di comunità e centri urbani, i generi alimentari consentiti e le richieste di adesione per la Campagna sono disponibili nel presente articolo. Il Comitato Rodotà fornirà l'adeguato supporto informatico con una mappatura dei siti e dei luoghi di raccolta Il Comitato Rodotà e [...]

Cosa sono i “Beni comuni”?

Di |2020-10-16T14:10:01+02:0020 Luglio 2019|Articoli, Rassegna stampa|

di Luca Casarotti, Jacobin Italia - 16 Luglio 2019 Il concetto di una sfera oltre (e contro) il pubblico e il privato, è per forza di cose pieno di contraddizioni. Riflessioni su potenzialità e limiti di una categoria all’incrocio tra politica e diritto   Nel febbraio 2008, una commissione istituita l’anno prima dal ministro della giustizia (era Clemente Mastella), e presieduta da Stefano Rodotà, presentò allo stesso ministro della giustizia (era ancora Mastella) il progetto per una riforma che mirava tra l’altro a introdurre nell’ordinamento giuridico italiano una disciplina organica dei beni comuni. La Commissione Rodotà si era anzitutto premurata di darne una definizione: «Cose che esprimono utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali nonché al libero sviluppo della persona». La commissione precisava ancora che tali utilità dovessero essere tutelate anche avendo riguardo alle generazioni future. Dunque, secondo questa definizione, un bene non è comune tanto per una sua qualità naturale, quanto in relazione al fine che consente di perseguire: ossia, come ha più volte precisato lo stesso Rodotà, l’attuazione dei diritti costituzionali della persona. Diritti il cui catalogo lo studioso auspicava che venisse ampliato e aggiornato a causa dell’emergere di nuovi bisogni individuali e collettivi. Con ciò ovviamente non si esclude che un bene sia comune per [...]

Nasce il progetto Delfino!

Di |2020-10-23T06:57:27+02:004 Gennaio 2018|Ambiente bene comune, Cibo bene comune, Cooperativa Delfino, Costituzione bene comune, Digital Commons, Legge beni comuni, Salute bene comune, Sapere bene comune|

Un’Italia sostenibile, un ambiente sano, bello e vivibile, ed un patrimonio valorizzato e protetto, dipendono dalla determinazione con cui noi cittadini dimostriamo una volontà decisa e durevole. La piattaforma delfino fornisce il tramite per esercitare il nostro diritto ad avere voce in capitolo, e spingere l’immobile classe politica ad un’ambiziosa rinascita ecosostenibile e realmente sovrana dei propri beni patrimoniali. Il progetto DELFINO nasce dall’ambizione di voler dare continuità, solidità e visibilità alla lotta contro i cambiamenti climatici, e creare un meccanismo di mutuo soccorso verso le generazioni future. Vogliamo che i prossimi italiani ereditino soluzioni oltre che problemi. DELFINO vuole posizionarsi come fondamenta di un ampio movimento che promuove un’Italia sostenibile in mano ai suoi cittadini. DELFINO non è un soggetto politico. Mosso da valori universalmente condivisibili, si posiziona al di sopra della logica del partitismo, ed accetta il contributo di tutti i cittadini, forze politiche e realtà che rispettano i dettami basilari del costituzionalismo italiano. Il futuro del mondo e dell’Italia, e l’eredità che lasceremo ai nostri figli sono più importanti delle affiliazioni politiche. Il degrado dell’ambiente e i cambiamenti climatici che ne seguono, sono il problema più complesso che l’umanità abbia mai affrontato, fatto di molte grandi minacce ma anche opportunità. Solo nuove forme di [...]

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