Maurizio Davi

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Spesso il male di vivere ho incontrato

Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
l’incartocciarsi della foglia
riarsa, il cavallo stramazzato.

Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.

(Eugenio Montale, scritta nel 1924, pubblicata in “Ossi di seppia” nel 1925 – Edizioni Gobettiane)

L’Italia era sotto il regime fascista, la spesa militare rappresentava una quota significativa del bilancio statale,*

* In “The Economic History of Italy 1860-1990”, Vera Zamagni (1993), stima che negli anni ’20 la spesa militare rappresentasse una quota significativa del bilancio statale (circa il 20-25%) essendo fortemente influenzata dai costi residui della Prima Guerra Mondiale (es. pensioni di guerra, manutenzione di infrastrutture militari, ecc.).

l’economia scricchiolava, i vincoli imposti dai trattati di pace (post Grande Guerra) creavano tensioni in tutta l’Europa, tra una crescita faticosa ed un’austerità crescente.

E’ il 2025, l’Europa (e l’Italia) è alle prese con una crisi geopolitica legata ai conflitti in Ucraina e nel Medio Oriente, all’incertezza sul ruolo degli Stati Uniti nella NATO, e alle politiche sui dazi. La proposta di portare la spesa militare al 5% del PIL entro il 2035 (contro l’attuale 1,9% medio nell’UE) risponderebbe a queste tensioni ?

Al contempo però il Patto di Stabilità reimposto nel 2024 limiterebbe il deficit annuo al 3%, spingendo nuovamente verso l’austerity ?

(https://www.dt.mef.gov.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/analisi_progammazione/documenti_programmatici/dfp_2025/RELAZIONE-ANNUALE-2025.pdf)

L’Italia, con un debito al 135,3% (atteso in crescita) del PIL ed un deficit al 3,4% (che dovrà essere ridotto per rispettare il vincolo del 3%), come potrà far combaciare questi numeri (ovvero più austerity e maggiori spese militari) ?

(https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/italy/economic-forecast-italy_en)

Chissà quali pensieri starà facendo la “divina Indifferenza” di Montale.

Terminavo l’articolo della scorsa settimana con la dichiarazione del Sig. Donald Trump:

NOW IS THE TIME FOR PEACE”

All’epoca (1924) era il rivo strozzato che gorgoglia, l’incartocciarsi della foglia riarsa, il cavallo stramazzato; oggi quali sono le forze esterne che bloccano il ruscello, che fanno perdere la vitalità all’uomo fino a farlo cadere, come un animale che non ha più energia distrutto dalla fatica ?

I giornalisti scrivono,

(https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2025/06/23/liran-conferma-attaccata-la-base-usa-in-qatar.-allerta-anche-in-iraq-e-in-siria_a505369d-1067-44ef-831c-d4f1d24b6cc4.html)

ed i social “diffondono” a segmenti di mercato già ben definiti, (… permettere ai brand di generare campagne pubblicitarie da zero, semplicemente fornendo un’immagine del prodotto e un obiettivo di spesa. L’AI si occuperà di tutto il resto, dalla creazione del visual e del testo fino alla scelta del target e alla distribuzione sui social del gruppo Meta (https://www.ilsole24ore.com/art/meta-rivoluziona-pubblicita-online-fara-tutto-l-ai-AHqenx3))

ma anche i prezzi “parlano”. Ovvero mentre c’era chi si preoccupava dell’escalation, il prezzo del petrolio stava collassando.

La comunicazione oggi non è raccontare bugie ma sfasare il tempo delle verità. Il prezzo del WTI era salito ben oltre i 75 $ al barile il 15 giugno dai 65 $ di alcuni giorni prima (poi alcuni giorni di narrazione per annunciare l’attacco Usa all’Iran e consentire di distribuire le posizioni accumulate da parte di chi aveva comprato a prezzi più bassi: per incassare dal rialzo bisogna trovare a chi vendere a prezzi maggiori) e poi la picchiata ritornando in un giorno solo ai 65 $ di partenza (ovvero chi ha avuto l’intuizione, oppure aveva qualche informazione privilegiata, magari ha fatto anche un bel guadagno al ribasso). Poi è arrivata la notizia da parte del Sig. Donald del “CEASEFIRE”.

Ma se il 3% di deficit / Pil*

* Il patto di stabilità e crescita (PSC) sottoscritto nel 1997 dai paesi membri dell’Unione europea prevede:

  • un deficit pubblico non superiore al 3% del PIL (rapporto deficit/PIL < 3%). Al proposito sembrerebbe che: “Parametro deciso in meno di un’ora, senza basi teoriche” https://st.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2014-01-29/parla-inventore-formula-3percento-deficitpil-parametro-deciso-meno-un-ora-102114.shtml?uuid=ABJHQ0s .La soglia del 3% sul deficit/Pil sarebbe stata elaborata negli anni ’80 da uno sconosciuto funzionario del governo di François Mitterand: Guy Abeille, ai tempi non ancora trentenne che oggi dichiarerebbe al giornale Aujourd’hui en France Le Parisien : “Abbiamo stabilito la cifra del 3 per cento in meno di un’ora. È nata su un tavolo, senza alcuna riflessione teorica. Mitterrand aveva bisogno di una regola facile da opporre ai ministri che si presentavano nel suo ufficio a chiedere denaro […]. Avevamo bisogno di qualcosa di semplice. Tre per cento? È un buon numero, un numero storico che fa pensare alla trinità”.

  • un debito pubblico al di sotto del 60% del PIL (o, comunque, un debito pubblico tendente al rientro) (rapporto debito/PIL < 60%).

era “Un buon numero, un numero storico che fa pensare alla trinità”*

* L’Italia dal 2012 (e fino alla pandemia Covid – 19) ha sempre rispettato il vincolo del 3%, la Spagna e la Francia (solo nel 2017 è rientrata ) no . https://www.ilsole24ore.com/art/abeille-ecco-come-e-nato-parametro-deficit-pil-3percento-e-perche-non-ha-piu-valore-l-europa-ha-bisogno-people-easing-ABPmWbkB

cosa sarà il 5% di spesa per armamenti* ?

* Nell’ultimo documento di finanza pubblica, Sezione I Relazione annuale sui progressi compiuti nel 2024, presentato dal Presidente del Consiglio dei ministri Sig.ra Giorgia Meloni e dal Ministro dell’economia e delle finanze Sig. Giancarlo Giorgetti, deliberato dal Consiglio dei ministri il 9 aprile 2025 … III.2.9 Il rafforzamento della capacità di difesa comune (CSR n. 2 del 2024, 1.3 del 2023, 1.2 del 2022, 1.3 del 2021, 3.8 e 4.2 del 2020, 3.1 e 3.2 del 2019) In coerenza con quanto annunciato nel Piano, l’Italia ha disposto un incremento di risorse e misure per il rafforzamento della difesa, già nella legge di bilancio per il 2025. Le misure, di carattere economico, industriale, infrastrutturale e strategico adottate, che saranno descritte a seguire, sono fondamentali per realizzare gli impegni adottati a livello internazionale, ma anche per contribuire allo sviluppo e il rafforzamento della capacità di difesa europea, che costituisce una priorità comune dell’Unione. … la legge di bilancio per il 2025 ha disposto un incremento della spesa e degli investimenti nel settore della difesa. Essi riguardano, in particolare, lo stanziamento di circa 35 miliardi tra il 2025 e il 2039: di cui circa 22,5 miliardi si configurano quali stanziamenti diretti al Ministero della difesa, nel Fondo relativo alle spese di investimento, mentre 12,6 miliardi sono dedicati allo sviluppo di programmi tecnologici in ambito di difesa … (https://www.dt.mef.gov.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/analisi_progammazione/documenti_programmatici/dfp_2025/RELAZIONE-ANNUALE-2025.pdf).

Il Pil italiano nel 2024 è stato di 2.192,182 miliardi di € (notate tra l’altro gli 85,180 miliardi di € pagati per interessi ed il fatto che il saldo primario, ovvero Entrate – Uscite al netto degli interessi sul debito, dopo gli anni dell’emergenza Covid – 19, sia ritornato in positivo per +9,633 miliardi di €),

(https://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/attivita_istituzionali/previsione/contabilit_e_finanza_pubblica/documento_di_finanza_pubblica/2025-Sez-II-AnalisiETendenzeDellaFinanzaPubblica.pdf)

arrivare ad una spesa per la Difesa nel tempo pari al 5% del Pil implicherà passare dai circa 32 miliardi di € annui (https://www.nato.int/nato_static_fl2014/assets/pdf/2024/6/pdf/240617-def-exp-2024-en.pdf#page=7) ad oltre 100 miliardi di € entro il 2035, con una suddivisione proposta del:

  • 3,5% del PIL per spese militari “core” (es. armi, truppe, attrezzature);

  • 1,5% del PIL per spese correlate alla difesa e alla sicurezza, come mobilità militare, infrastrutture e cybersecurity (insieme di tecnologie, processi e pratiche utilizzate per proteggere reti, dispositivi, sistemi e dati da minacce digitali).

Di seguito le previsioni del “conto economico delle amministrazioni pubbliche” 2025 – 2027. Per un primo confronto osservate come la spesa sanitaria è attesa a 143,372 miliardi, per arrivare nel 2027 a 151,635. Potete anche notare come gli interessi sul debito sono aspettati in crescita da 88,972 miliardi di € (2025) a 99,872 (2027). Facile raffronto: i secondi (interessi) si incrementerebbero di circa 11 miliardi di €, la prima (spesa sanitaria) di poco più di 8 miliardi.

Nel 1924 era “la statua nella sonnolenza del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato”, oggi sarà forse l’atteggiamento apatico, quasi distaccato, delle istituzioni che impongono regole che se rispettate possono implicare tagli dolorosi alla qualità della vita soprattutto dei più deboli e di immobile c’è solo l’effigie della burocrazia mentre la nuvola si porta via le promesse della politica insieme alla possibilità di accedere alla sanità, all’istruzione di qualità, ad una previdenza sufficiente per molti cittadini ? E il falco che vola lassù in alto, lui sì libero, non sarà il simbolo della NATO e delle potenze globali che spingono per un aumento della spesa militare, autorità che sorvolano il male di vivere degli ultimi senza esserne toccati ?

Come sarebbe bello poterlo chiedere a Montale che spesso “il male di vivere ha incontrato” in quella prima parte di Novecento che si è poi manifestata in un mondo sempre più materialistico e disumanizzante.

Gli Stati Uniti certamente non hanno il vincolo del 3% di deficit / Pil, ormai sono anni che vanno ben oltre,

mentre la spesa per la difesa è attesa intorno ai 1000 miliardi di $ (A group composed of senior Defense Department and military leaders outlined President Donald J. Trump’s proposed $1.01 trillion national defense budget request for fiscal year 2026 during a media briefing today at the Pentagon. The request, which represents a 13.4% increase from fiscal year 2025, includes $848.3 billion for the discretionary budget and $113.3 billion in mandatory funding through congressional reconciliation https://www.defense.gov/News/News-Stories/Article/Article/4227847/senior-officials-outline-presidents-proposed-fy26-defense-budget/) ma ciò sta determinando un costo annuo per interessi che, a confronto dei poco più di 80 miliardi di € italiani, potrebbe far rabbrividire.

Stanno andando nel 2025 verso il record storico, oltre la spesa per la difesa,

seguendo una traiettoria difficilmente sostenibile. Ma ridurre il deficit significa con buona probabilità far rallentare l’economia, cosa non desiderabile; ed allora perché non riequilibrare attraverso un aumento della spesa militare altrui, imponendo dazi

(e la svalutazione del dollaro che rispetto all’€ è passato in pochi mesi da 1,02 a circa 1,17: sarà stato concordato per mantenere i dazi al 10% ?)

riducendo un pochino il costo del denaro

(Nella tabella successiva trovate le attese del mercato)

e perché no, usando le “stablecoin” (mezzi di scambio stabile nelle transazioni di cryptovalute, che non pagano interessi e i soldi che ricevono li mettono in titoli di stato Usa) per vendere con più facilità le nuove emissioni di titoli di debito ? (https://www.reuters.com/business/us-treasuries-face-stablecoin-driven-demand-surge-supply-looms-2025-06-25/).

Una semplice riflessione. Titolo “La spesa militare raddoppia”. Pubblicità in prima pagina: “Investire nel Private Equity ? Ora è possibile”. L’IA applicata : detto, fatto.

Wall Street è felice. A volte i numeri parlano, meglio e prima di chi scrive.

Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
l’incartocciarsi della foglia
riarsa, il cavallo stramazzato.

Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.

(Eugenio Montale, scritta nel 1924, pubblicata in “Ossi di seppia” nel 1925 – Edizioni Gobettiane)

GF DIPARTIMENTO ECONOMIA

L’articolo è un mero strumento informativo sugli accadimenti macroeconomici e non contiene indicazioni o suggerimenti per l’acquisto o la vendita di qualsiasi strumento finanziario sui mercati.

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