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Basta divieti, garantire il diritto a manifestare
28 Aprile 2022, ore 16.00
Roma – Piazza delle Cinque Lune

 

Presidio
Per l’acqua, i beni comuni e i servizi pubblici e contro il DDL Concorrenza

La campagna “Fermare il DDL Concorrenza, difendere acqua, beni comuni, diritti e democrazia” lancia per giovedì 28 Aprile a partire dalle 16.00 a Piazza delle Cinque Lune un presidio per denunciare la pericolosità dei contenuti del disegno di legge sulla concorrenza e il mercato in materia di servizi pubblici, sanità, servizi sociali, trasporti, rifiuti, energia e per chiedere lo stralcio dell’art. 6 e lo stop a tutti i provvedimenti contenuti nel disegno di legge che impongono nuove privatizzazioni.
Abbiamo già sperimentato cosa significano le privatizzazioni dei beni comuni e dei servizi pubblici. Ne abbiamo una lampante dimostrazione nelle pesantissime bollette di gas, luce e acqua ricevute dalle famiglie questo inverno e inizio primavera.

Veniamo da un periodo di emergenza sanitaria, siamo immersi dentro una drammatica crisi eco-climatica e dentro un drastico peggioramento delle condizioni di vita delle persone, ed ora anche dentro una nuova guerra all’interno dell’Europa.
A partire da questa consapevolezza ci teniamo a denunciare come ulteriori ingenti risorse siano state stanziate per il riarmo, sottraendole a istruzione, sanità, servizi, pensioni.
Decenni di politiche liberiste hanno già compromesso la garanzia di diritti essenziali come il diritto alla salute, ad un lavoro sicuro e non precario, all’istruzione, ad un ambiente salubre, all’accesso ai beni fondamentali per la vita, a partire dall’acqua.

Vogliamo porre uno stop a questo modello sociale basato sui profitti.

Tutto ciò in una città, Roma, in cui il diritto a manifestare è sospeso da mesi.
A partire da ottobre scorso, e fino al 31 dicembre 2022, il Ministro dell’Interno, il Prefetto e il Sindaco, riuniti nel Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, hanno disposto il divieto allo svolgimento di manifestazioni (anche statiche) in alcune piazze nei pressi del Parlamento e di Palazzo Chigi.
Riteniamo inaccettabile tale divieto che di fatto lede il diritto a manifestare garantito dalla Costituzione.
Questa disposizione risulta ancor più inammissibile perché prende a pretesto l’assalto neofascista alla CGIL del 9 ottobre e trasforma questo gravissimo fatto, avvenuto anche per una singolare superficialità nella gestione della piazza, in un alibi volto a impedire mobilitazioni nelle strette vicinanze dei luoghi in cui vengono assunte decisioni strategiche per il futuro di tutte e tutti.

A riguardo dichiariamo che metteremo in campo tutte le iniziative utili per far ritirare tali divieti indegni per un paese democratico.

Roma, 21 Aprile 2022.

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  1. dott. Ramingo 21 Aprile 2022 at 14:25 - Reply

    Il Sistema Capitalista non ha cuore.
    Ma combatterlo nei miliardi di rivoli di sua tentacolare azione è prosciugare il mare comune con il cucchiaino comune.
    O si centra l’acefala idrocefalia una volta per tutte, o si disperde rabbia inefficacemente, come esso vuole accada perché nulla mai cambi.

  2. carla 24 Aprile 2022 at 17:57 - Reply

    Da Maurizio Blondet, “Gli Adelphi della dissoluzione”, Ares, 1994
    «Il denaro e gli esseri umani hanno preso strade diverse.»
    «Per un certo tempo sono stati una cosa sola, durante la rivoluzione industriale. Avevi bisogno della gente per fare prodotti, Adesso non c’è più bisogno di corpi umani per fare prodotti. Allora li usi diversamente, ne fai commercio, guerriglia, li sprechi.»
    «L’uomo e il denaro non hanno più bisogno l’uno dell’altro. Il denaro si produce da solo. E l’uomo verrà speso o sarà investito come lo è stato il denaro in passato. Il rischio allora era di perdere tutto il denaro. Adesso il rischio è di mettere in pericolo moltissima gente.»

  3. Alessandro Bonanno 25 Aprile 2022 at 16:10 - Reply

    In pochi, poco più di 24 mesi orsono, “osarono”, come il sottoscritto, segnalare il grave pericolo nel quale ci siamo immersi, “giustificando” con l’emergenza sanitaria provvedimenti che hanno stuprato la costituzione italiana. Era fin troppo evidente ed ovvio agli occhi di quei pochi, prevedere quale sarebbe stato l’obiettivo finale: un pretesto. Un pretesto per limitare, sopprimere, reprimere più avanti ogni minima manifestazione di dissenso. Così come il 28 gennaio a Torino, le norme “anti-covid” sono servite alle asservite forze dell’ordine a manganellare gli studenti che manifestavano contro il sistematico sfruttamento degli studenti nella famigerata “alternanza scuola-lavoro”, così oggi e nei prossimi mesi, tali “norme” serviranno a soffocare nella violenza del regime ogni forma di dissenso nei confronti di una linea politica governativa, non necessariamente sanitaria. Ma più delle forze politiche che hanno appoggiato direttamente od indirettamente queste “norme” da “regime sudamericano”, dovrebbero far ammenda e pentirsi profondamente tutte quelle organizzazioni, anche extraparlamentari (e mi riferisco in particolare a quelle forze che si autodefiniscono “antagoniste”; ma antagoniste a chi???), che in questi due anni hanno stoltamente appoggiato ” senza se e senza ma” chi (maggioranze e governi) ha profuso tutti questi attacchi alla carta costituzionale, ingannando il popolo, i lavoratori, i cittadini con il “pretesto” della salute pubblica. Salute pubblica, della quale, a nessuno dei governanti, amministratori e propagandisti vari, è mai interessato un fico secco. Che questo 25 aprile ci serva a prendere coscienza e consapevolezza di chi sono i nostri vecchi e “nuovi e più subdoli” nemici.

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