Il carcere Statunitense è un luogo talmente incivile nella sua folle violenza e sopraffazione, nei suoi valori razzisti e militaristi, nelle sue pratiche di tortura crudele e continuativa, nel suo sfruttamento economico dei reclusi e delle loro famiglie, da fare sembrare civili perfino le carceri italiane.
Fin dal 1688, l’ Inghilterra vanta una tradizione di indipendenza della magistratura che ha reso il suo sistema giuridico-costituzionale garanzia formale per la libertà di pensiero.
Oggi un uomo giusto e coraggioso rischia di essere trascinato, su decisione di una Corte inglese, sottoposta a pressioni politiche terribili, negli Stati Uniti dove subirà vita natural durante, l’ atroce vendetta di un sistema corrotto che ha smascherato nelle sue più ignobili pratiche di guerra e di pace.
Un sistema ipocrita che mentre predica democrazia e diritti umani razzola nella sorveglianza, nella violenza bellica e nell’ oppressione dei popoli.
Sta per compiersi un immondo sacrilegio nei confronti della tradizione giuridica occidentale.
Non possiamo ammettere che quanti si ritengono cittadini liberi accolgano questa infamia con una scrollata di spalle.
Non possiamo più sopportare che l’ informazione dominante finga di non vedere quanto da anni sta avvenendo nell’ ambito di una vera e propria campagna globale di vendetta contro chi osa dire “il re è nudo” e comportarsi secondo principii di verità e ragione.
Assange va liberato perché insieme a lui viene assassinata la libertà di noi tutti, non solo la libertà di pensare in modo libero, ma anche di agire di conseguenza facendo ciò che la nostra coscienza ci detta.
Per questa ragione, Generazioni Future sostiene e partecipa alla mobilitazione internazionale per la liberazione di Assange ed invita ciascun cittadino che voglia tramandare ai posteri una società più giusta e libera a mobilitarsi facendo sentire la propria indignazione, in primis all’ informazione complice di questo abominio giuridico e morale.
Ugo Mattei, giurista, Presidente di Generazioni Future