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Nella giornata di ieri si è corso il rischio che circa 6000 ordigni nucleari andassero fuori controllo, a causa della destabilizzazione della Russia. Al prodursi di questa situazione ha largamente contribuito la strategia occidentale, di sfiancamento del regime di Putin, sia sul piano militare che su quello economico, vista la difficoltà ucraina di realizzare guadagni territoriali significativi sul campo. Un simile rischio, come effetto della frammentazione del potere politico-militare in Russia, è destinato naturalmente a riprodursi, con conseguenze potenzialmente catastrofiche, trattandosi di una grande potenza nucleare. Sembra averlo compreso finanche il Pentagono, cui in ampia misura si deve l’elaborazione di tale strategia. L’unico modo per evitare che tutto ciò si ripeta è che il conflitto militare finisca. E l’unico modo per contribuire a farlo finire, dal nostro Paese, è oggi, più che mai, firmare per il referendum contro la prosecuzione dell’invio di armi in Ucraina.
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