• Published On: 16 Maggio 2022

    di Davide Sabatino Le distinzioni sono sempre operazioni sottili da compiere al microscopio. Spesso vengono calate dall’alto, come se a distinguere una cosa dall’altra non fosse il tempo, il ragionamento o la prospettiva, ma una mannaia sganciata da chi – in quel momento – detiene il potere mediatico. “La classifica mondiale della libertà di stampa, stilata da Reporters sans frontières colloca l’Italia al 58esimo posto, persino dopo Paesi come la Macedonia del Nord, Gambia, Tonga e Burkina Faso”. (P. Gomez, Fatto Quotidiano del 4 maggio 2022) Di fronte a dati come questi, chiunque avesse conservato ancora un minimo di pudore dovrebbe almeno sentire un pò di imbarazzo nel proclamare a destra e a manca di essere fortunati a vivere in un paese libero e democratico. Ma l’imbarazzo è ormai un privilegio di pochi. Nella lotta delle propagande il sangue scorre copiosamente all’interno, nelle coscienze degli ammutoliti. Dove non si vedono i morti per strada è facile sentirsi al sicuro, liberi di esprimersi a parole o di andare a fare la spesa e scegliere fra una zucchina a km zero o una fragola che viene dalla Spagna. Chissà però che questa “libertà” non sia proprio il modo subdolo e ricattatorio con cui mettere a tacere ogni dissenso critico. […]

Scelta dell’editore