Comunicato Stampa 3 novembre 2020

Proposte e prospettive per una scuola costituzionalmente orientata frutto di un rigoroso approccio psicopedagogico, giuridico e medico-sanitario. Appello a organizzazioni e protagonisti del settore ad aderire e a contribuire ai lavori in corso.

“La scuola, nella prospettiva dei beni comuni, deve essere curata e protetta da tutti come un ecosistema entro cui si svolge la vita della parte più preziosa della comunità umana, quelle generazioni future per la cui difesa il Comitato Rodotà si è costituito. Per questo servono creatività e partecipazione, non burocrazia e terrore”, ha dichiarato Ugo Mattei, presidente del Comitato  Difesa Beni Pubblici e Comuni “Stefano Rodotà” costituitosi il 30 Novembre 2018 su iniziativa di diversi cittadini per difendere e promuovere i beni comuni e pubblici in Italia, tra i quali la Costituzione durante l’emergenza Covid 19.

Stefano Rodotà è stato un giurista politico e accademico italiano (Cosenza, 30 maggio 1933 – Roma, 23 giugno 2017). Diversi sono i progetti all’attivo del Comitato, esposti sul sito www.generazionifuture.org dal quale si può aderire alle attività in corso.

Con le premesse del Presidente Ugo Mattei, nei mesi scorsi si è costituito anche il Gruppo di lavoro per l’innovazione didattica e strutturale “Scuola bene comune”, che al suo interno annovera soggetti che rappresentano la comunità scolastica quali le associazioni, i sindacati della scuola, i docenti, le famiglie, gli studenti e le parti politiche.

Il gruppo, attraverso la costituzione di 4 Tavoli di Lavoro – psico-pedagogico, medico-scientifico, giuridico e politico-economico – ha 2 finalità dichiarate:

  • presentare una proposta di protocollo di misure attuabili per garantire la prosecuzione di un anno scolastico in presenza, garantendo e tutelando la salute degli studenti, dei docenti e del personale ATA e, al contempo, il diritto all’istruzione
  • gettare le basi per la nascita di una nuova scuola che abbia come suo principio fondamentale affiancare il discente nella presa di coscienza di sé e contribuire al superamento di ciò che ostacola il pieno sviluppo della sua persona.

Seguendo questi principi “La scuola bene comune” ha elaborato 2 documenti:

  • il “Documento base”, dove sono riassunte le premesse e le finalità di tutto il gruppo di lavoro, con le adesioni ad oggi
  • la “Proposta di un protocollo di sperimentazione per la scuola al tempo del Covid 19”, contenente un decalogo di misure da adottare per la sperimentazione scolastica, supportate da un allegato medico-scientifico.

Dal documento base:La scuola italiana non è solo malata di Covid-19. Negli ultimi decenni ha subìto un drastico processo di riforma che ne ha progressivamente ribaltato i principi e gli scopi. … In particolare, negli ultimi vent’anni, abbiamo assistito al transito da una scuola finalizzata allo sviluppo della persona a una scuola finalizzata al mercato. In altri termini, la sfera economica ha fagocitato la sfera culturale. … la scuola deve prendersi cura di tutti gli aspetti che formano il discente, non solo dal punto di vista cognitivo – attraverso il metodo di studio e la cura dei processi di apprendimento – ma anche dal punto di vista emotivo e psicologico/sociale…”

Dalla proposta di protocollo:La finalità del “Proposta di un protocollo di sperimentazione per la scuola al tempo del Covid-19” non è di essere un mero esercizio accademico, bensì con tale documento proponiamo una alternativa plausibile e praticabile alle linee guida indicate dal MIUR. … per poterla applicare in alcuni istituti scolastici di diverso ordine e grado, su tutto il territorio nazionale, in cui la comunità scolastica si renda disponibile a sperimentarla.”

Il Comitato Rodotà invita quindi le organizzazioni e i protagonisti della scuola ad aderire e a contribuire ai lavori in corso, a servizio delle generazioni future.

Comunicato stampa 3 Novembre 2020

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  1. Antonina Ardito 6 Novembre 2020 at 10:42 - Reply

    Aderisco all’iniziativa che diffondero’ tra colleghi. Antonina Ardito docente in pensione, pedagogista

  2. Antonina Ardito 6 Novembre 2020 at 10:46 - Reply

    La scuola deve tornare al centro degli obiettivi umani e sociali. Non può essere ridotta a struttura burocratica in cui i soggetti siano semplici esecutori di direttive volte a imporre modelli di conformismo.

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