• Published On: 5 Gennaio 2023

    Il caso di Simone, giovane attivista di Ultima Generazione, che Martedì 10 rischia di vedersi colpito da provvedimento di sorveglianza speciale,  quello di Alfredo Cospito, anarchico detenuto illegalmente al 41 bis per una strage senza alcun morto, e ora impegnato in un tragico sciopero della fame, e quello di Julian Assange, ormai stremato da decennale persecuzione giudiziaria, per quanto diversissimi, hanno un punto in comune: il potere dispotico totalitario, utilizza un mix fra i suoi apparati ideologici e repressivi per colpire il messaggero al fine di nascondere il messaggio. In tal modo l’ orrenda realtà di uno stato di polizia forte coi deboli e debole coi forti, che non si ritrae di fronte ad alcuna nefandezza pur di mantenersi saldo, viene naturalizzata, quasi difesa dai benpensanti. Poco importa che Ultima Generazione denunci una situazione di degrado ambientale drammatica e sotto gli occhi di tutti. Poco importa che il movimento anarchico denunci la strutturale violenza del potere costituito, da sempre subendo vittimizzazione dall’ uno e dall’ altro fronte politico. Poco importa che wiki leaks abbia mostrato in modo inequivocabile la connivenza stretta fra l’ amministrazione Obama e le frange più estreme del terrore islamista. Ciò che importa è che Simone imbratta i muri (vernice lavabile); Cospito lancia una bomba carta […]